Negli Usa la cannabis diventa “erba” a tutti gli effetti

Negli Usa la cannabis diventa “erba” a tutti gli effetti

di Andrea Bartelloni

SE IL SENATO APPROVERÀ UN TESTO IN DISCUSSIONE LA MARIJUANA NON SARÀ PIÙ CONSIDERATA UNA DROGA

In Italia siamo proprio indietro, c’è ancora chi denuncia alla Procura una manifestazione fieristica o fa interpellanze parlamentari per chiedere spiegazione sulle sostanze stupefacenti mentre, invece, dagli States arrivano notizie di “libertà”. O meglio, per risolvere l’affollamento delle carceri, si toglie l’oggetto del reato: la marijuana non è più una droga. Vendere il prezzemolo è reato? No.

La marijuana diventa “erba” a tutti gli effetti, lo diventerà se, quanto appena licenziato dalla Camera, venisse approvato anche dal Senato degli Stati Uniti. È il Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement (MORE act) e il Secure and Fair Enforcement Banking Act; con queste leggi gli Stati Uniti si apprestano a legalizzare a livello federale quello che molti stati hanno già fatto con le rispettive legislazioni.

Il primo provvedimento prevede la rimozione della marijuana dalla lista delle droghe, l’eliminazione delle sanzioni penali per la sua detenzione e la cancellazione delle passate condanne federali. Poi ci sarebbe anche l’introduzione di una tassa da applicare alla vendita al dettaglio di marijuana, i cui ricavati andrebbero destinati a quelle comunità colpite in passato da tutte le normative proibitive sull’utilizzo della cannabis.

Il secondo disegno di legge permetterebbe alle aziende produttrici di marijuana di accedere ai servizi finanziari e vieterebbe alle autorità federali di vigilanza bancaria di penalizzare quelle banche che intendono finanziare gli affari legati alla cannabis. Il MORE act è passato alla Camera  con 220 “sì” contro 204 “no” e ora sta per arrivare al Senato dove, però, potrebbe trovare degli ostacoli visto che i democratici hanno la maggioranza solo per la presenza del vice presidente democratico (Kamala Harris) che serve come presidente del Senato.

Responsabile di questa legge è Jerrold Nadler, un democratico di New York. “Qualunque sia la propria opinione sull’uso della marijuana per uso ricreativo o medicinale, la politica di arresto, procedimento giudiziario e incarcerazione a livello federale si è rivelata sia imprudente che ingiusta”, ha affermato Nadler.

“Per troppo tempo abbiamo trattato la marijuana come un problema di giustizia penale, invece che come una questione di scelta personale e di salute pubblica”. Purtroppo, le leggi hanno una influenza molto forte sui comportamenti e quindi sulla salute pubblica. La cannabis è legale per uso ricreativo in 19 stati e per uso medico in 36 .

Questo disegno di legge porrebbe fine al divieto federale, ma lascerebbe la legalizzazione agli stati ed è, in pratica una legge svuota carceri, altro tema molto sensibile negli States anche perché interessa principalmente la comunità afroamericana. Ma la cosa che più colpisce è il tentativo antiscientifico di togliere la marijuana dalla lista delle droghe e se accadesse, come potrà il Center of Disease Control and Prevention, agenzia federale per il controllo per la sanità pubblica degli Stati Uniti, continuare a mettere in guardia dai problemi ed effetti legati all’uso della cannabis?

 

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