Delirio in Germania: diocesi assume trans per insegnare religione

Delirio in Germania: diocesi assume trans per insegnare religione

di Angelica La Rosa

POICHÉ IL DIRITTO CANONICO IMPEDIVA AL PROFESSORE-TRANSGENDER DI RICEVERE DAL VESCOVO LA NECESSARIA MISSIO CANONICA, LA DIOCESI DI FRIBURGO GLI CONCEDE UN “PERMESSO DI INSEGNAMENTO ILLIMITATO“…

La diocesi tedesca di Friburgo sta facendo discutere per aver difeso la sua decisione di concedere a una donna biologica, che si identifica come uomo transgender, il permesso di insegnare a scuola religione cattolica. Un portavoce dell’arcidiocesi, infatti, ha confermato che l’interessato/a, di nome Theo Schenkel, “ha una licenza permanente per insegnare la religione cattolica nelle scuole statali“.

Poiché il diritto canonico impediva al “professore” in formazione di ricevere dal vescovo la necessaria Missio Canonica, la diocesi ha affermato di aver concesso al “professore” un “permesso di insegnamento illimitato“, firmato dal vicario generale. Sia la diocesi che l’autorità scolastica statale ritengono che questa autorizzazione sia sufficiente affinché Schenkel possa insegnare religione cattolica a scuola.

L’insegnante tirocinante aveva iniziato a studiare francese e cattolicesimo mentre viveva ancora come donna eterosessuale e aveva una relazione con un uomo.

Adesso Schenkel, “diventato uomo”, ha dei piani matrimoniali con il suo partner gay. Questo sarebbe quindi considerabile come un matrimonio tra persone dello stesso sesso che la Chiesa cattolica non accetta in virtù della Sacra Scrittura, della sua bimillenaria Tradizione e del suo Magistero.

La diocesi ha affermato alla CNA Deutsch che la decisione di consentire all’uomo trans autoidentificato di insegnare la religione cattolica è stata presa esclusivamente sul caso individuale di quella persona.

Alla domanda su come ciò possa essere coerente con il diritto canonico e le norme sul lavoro, la diocesi ha detto che “le leggi sul lavoro della Chiesa sono state rielaborate dai vescovi tedeschi“.

Diverse diocesi tedesche hanno già annunciato di non impedire più al personale con identità LGBT di lavorare per la Chiesa.

Questi annunci, naturalmente, sono delle evidenti sfide alla Santa Sede da parte di vescovi,  sacerdoti e operatori pastorali che accettano le unioni omosessuali e, in alcuni casi, le vivono…

Lo scorso febbraio, i partecipanti al “Cammino sinodale” tedesco hanno votato a favore di una bozza di documenti che chiedevano la benedizione delle nozze tra persone dello stesso sesso e una revisione dell’insegnamento cattolico sull’omosessualità.

Anche il cardinale gesuita Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, ha dichiarato che “l’insegnamento della Chiesa secondo cui l’omosessualità è un peccato” sia “un errore” e ha avuto l’ardire di sostenere che “il fondamento sociologico-scientifico di questo insegnamento [della Chiesa sull’omosessualità] non sia più corretto“.

Da notare che Hollerich avrà un ruolo centrale nel prossimo Sinodo a Roma, come relatore generale. Ed è anche presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE).

Il Cardinale forse ha dimenticato che, come ha spiegato chiaramente il papa San Giovanni Paolo II, il Catechismo cattolico è “norma sicura per l’insegnamento della fede” perché “basandosi sulla Sacra Scrittura, presenta gli atti omosessuali come atti di grave depravazione” e la tradizione ha sempre affermato che “gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati perché sono contrari alla legge naturale, chiudono l’atto sessuale al dono della vita e non procedono da un’autentica complementarietà affettiva e sessuale e, quindi, in nessun caso possono essere approvati”

Come spiega il Catechismo, «il numero di uomini e donne che hanno tendenze omosessuali profondamente radicate non è insignificante. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Devono essere accettati con rispetto, compassione e sensibilità. Va evitato ogni segno di ingiusta discriminazione nei loro confronti. Queste persone sono chiamate a compiere la volontà di Dio nella loro vita e, se sono cristiane, ad unire al sacrificio della Croce del Signore le difficoltà che possono incontrare a causa della loro condizione”.

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Gli omosessuali possono vivere liberamente la loro vita e nessuno lo può impedire ma, far insegnare loro la religione , a bambini adolescenti nelle scuole, NO perché l’ insegnamento sarà altro,cioè quello strumentalizzato come vorrebbero in Italia ,oggi.