La folle idea dell’Europa sul divario retributivo: eliminare uomini e donne
di Angelica La Rosa
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SECONDO IL PARLAMENTO EUROPEO LA DIRETTIVA SULLA PARITÀ SALARIALE RICHIESTA DALLA COMMISSIONE DOVREBBE SOSTITUIRE SISTEMATICAMENTE LE PAROLE “SESSO” CON “GENERE” E “UOMINI E DONNE” CON “LAVORATORI DI GENERE DIVERSO”
Per risolvere il divario retributivo tra uomini e donne l’Unione Europea propone una soluzione folle: eliminare uomini e donne. Secondo il Parlamento Europeo la direttiva sulla parità salariale richiesta dalla Commissione dovrebbe sostituire sistematicamente le parole “sesso” con “genere” e “uomini e donne” con “lavoratori di genere diverso”.
“Eliminare la differenza sessuale dalle norme significa disconoscere e calpestare proprio decenni di lotte per i diritti delle donne, in nome della neolingua gender politicamente corretta“, ha dichiarato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.
“Una direttiva dell’UE è un atto giuridico con effetti diretti sulle legislazioni degli Stati Membri, questo crea un precedente pericoloso per l’uso della parola ‘genere’ in sostituzione di ‘sesso’. Chiediamo quindi a tutti i decisori e politici europei di bloccare la direttiva e pretendere un dibattito equo che coinvolga tutti. Il Parlamento, infatti, ha anche deciso di bypassare il dibattito in plenaria e avviare direttamente i negoziati interistituzionali con gli altri organi legislativi dell’Ue, senza il voto di tutti i 705 eurodeputati, privando i parlamentari del diritto di discuterne e opporsi“.
Nel dettaglio con l’emendamento n.10 si vuole modificare la dicitura “principi comuni per i lavoratori di sesso maschile e per quelli di sesso femminile” con “principi comuni neutri sotto il profilo del genere“. Nell’emendamento n.5, invece, si parla di “persone registrate legalmente come aventi un terzo genere, spesso neutro“.