Ecco come bisogna avvicinarsi a Gesù, alla Chiesa, alla dottrina cristiana
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI SABATO 2 APRILE 2022
Dal vangelo secondo san Giovanni 7, 40-53
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
COMMENTO
«Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». Avvicinarsi a Gesù, alla Chiesa, alla dottrina cristiana con la testa piena di inutili preconcetti non ci aiuta a comprendere la verità. Anzi. Ci fa fare degli sbagli enormi. Queste persone, non avendo capito nulla di Gesù, hanno fatto di tutto per farlo mettere in croce, e ci sono riuscite! Per avvicinarsi alla fede cristiana occorre l’umiltà di chi sa mettersi in ascolto della sua parola, del magistero autentico della Chiesa. E occorre adeguare la nostra vita alla verità che si va conoscendo. Altrimenti tutti i nostri sforzi sono vani. Non ci avvicineremo alla verità di Dio, e la nostra vita non ne otterrà alcun giovamento.