Ecco chi è san Secondo d’Asti
di Mariella Lentini*
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“I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)
Vissuto durante la persecuzione dei cristiani, sotto l’imperatore romano Adriano (117-138), Secondo discende da una nobile famiglia astigiana. L’iconografia lo ritrae come un giovane patrizio romano in sella a un cavallo bianco. Secondo è un pagano molto noto in città, grande amico del prefetto Saprizio, zelante esecutore della legge dell’impero. Tuttavia Secondo comincia ad ammirare il coraggio dei martiri cristiani e desidera conoscere la nuova religione tanto perseguitata. Si reca a visitare i cristiani in carcere e uno di questi, San Calogero di Brescia, prigioniero ad Asti, lo istruisce sul messaggio di Gesù. Secondo si sente sempre più attratto dalle parole dei cristiani e un giorno accompagna il suo amico prefetto Saprizio (all’oscuro delle sue inquietudini) a Tortona (Alessandria), a trovare in carcere un altro martire, il vescovo della città Marciano.
Nel giovane Secondo cresce il desiderio di abbracciare il Cristianesimo e, recatosi a Milano in visita ad altri due prigionieri cristiani, i fratelli San Faustino e San Giovita, si fa battezzare. Siamo nell’anno 119. Torna a Tortona, conforta il vescovo Marciano condannato a morte e, dopo l’esecuzione, gli dà sepoltura. Quando Saprizio viene a saperlo per Secondo è la fine. Il prefetto prima prova a convincere Secondo a rinunciare alla sua fede, poi lo fa torturare. Infine, di fronte al rifiuto del suo ex amico di rinnegare il Cristianesimo, ordina che venga giustiziato fuori città.
Nello stesso luogo sorge oggi la Chiesa di San Secondo dove sono custodite le spoglie del patrizio astigiano, proclamato patrono di Asti. Ogni anno la città piemontese, in onore del suo patrono, il primo lunedì di maggio organizza un suggestivo spettacolo pirotecnico sulle rive del fiume Tanaro. I festeggiamenti proseguono l’indomani, martedì, con il solenne corteo dei figuranti che sfilano indossando costumi medievali. Essi rappresentano i borghi e i comuni che nel mese di settembre partecipano alla famosa corsa dei cavalli del “Palio d’Asti”. Seguono l’esibizione degli sbandieratori dell’ASTA e la distribuzione della minestra dei poveri (pasta e fagioli, bruschetta e una fetta di mön, mattone dolce) per rispettare la tradizione secolare di offrire ai bisognosi un piatto caldo. Il giorno dopo, mercoledì, dall’alba al tramonto, le strade e le piazze del centro si riempiono di coloratissime bancarelle per dare vita alla “Fiera Carolingia”.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”