Il ritorno della Madonna di Fatima

Il ritorno della Madonna di Fatima

di Diego Torre

NEL MOMENTO DEL BISOGNO E DEL PERICOLO RITORNA LA MADONNA DI FATIMA. MA IN TUTTE LE SITUAZIONI SI IMPONE ALL’UOMO E ALLA SOCIETÀ IL RICORSO ALLA MADRE DI DIO…

Quel grande predicatore, che fu il vescovo francese Jacques Bossuet (1627-1704), diceva  che Dio è capace di scrivere dritto anche sulle righe storte degli uomini. L’immagine si può anche capovolgere. Gli uomini scrivono nelle righe dritte della loro ribellione folle al Padre amoroso ed Egli con straordinarie acrobazie di misericordia moltiplica le grazie e le possibilità di pentimento e di redenzione.

Gli uomini producono il male e Dio fa di tutto perché esso dia frutti di bene. Guerra, violenza, odio, immoralità, perversione, egoismo dominano ormai la scena pubblica e privata in un crescendo plurisecolare. E Dio ricorre alla Sua grande risorsa.

Maria è il capolavoro di Dio nella  creazione, come  ricordava S. Massimiliano Kolbe, ma è grandemente rimarchevole il ruolo a Lei riservato nell’opera della redenzione. A Fatima nel 1917 esso si è manifestato in tutta la sua potenza, nitidezza ed attualità.

La Vergine SS, trasmise ad un mondo diabolicamente confuso un messaggio di speranza, che ha aumentato nel tempo la sua attualità e la sua urgenza. Dio ritenne così grave la situazione da indicare ai 3 pastorelli quale rimedio estremo la Sua stessa madre; consacrare il mondo a Lei, affidarlo alle sue santissime mani, affinché ciò che l’uomo non sa  o non vuole compiere venga operato per mezzo della Mediatrice di tutte le grazie. 

In Portogallo allora, con la consacrazione al Suo Cuore Immacolato, la Madonna chiese la comunione riparatrice nei primi sabati, per ottenere la conversione della Russia e la pace. Di tale pratica la Vergine SS fornì poi i dettagli a suor Lucia il 13 giugno 1929: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa’ sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario, e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte”. E con una simile assistenza è fin troppo ovvio che il demonio non ha chance e l’anima del defunto è salva.

Tanti chierici intellettualmente raffinati hanno storto il naso dinnanzi a quanto suor Lucia rivelava, ed il messaggio, e ancor più la pratica della comunione riparatrice dei  5 sabati, si sono coperti di polvere “preconciliare”, “devozionistica”, “obsoleta” e sono quasi caduti nel dimenticatoio della storia.

Passati da allora 105 anni, il male ha continuato la sua avanzata apparentemente inarrestabile. Ma quando meno ce lo aspettavamo… ritorna Fatima. Ritorna e, nel  momento del bisogno e del pericolo, si impone la necessità del ricorso a Maria SS.: i cavalieri dell’apocalisse ci hanno costretto ancora una volta a guardare in Alto per trovare salvezza e anche atei e miscredenti si interessano all’accettazione della richiesta dei vescovi ucraini di consacrazione di Russia ed Ucraina prontamente accolta dal Papa. 

Passerà inutilmente anche questa occasione? Il grido di Dio che insegue l’uomo rimarrà inascoltato?

Prendiamo felicemente atto dal testo integrale della preghiera, che il Papa ha recitato: “solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina”. La Russia è esplicitamente citata e ciò avverrà “ in comunione con i vescovi di tutto il mondo”: sono le due condizioni che la Madonna aveva chiesto a suor Lucia un secolo fa.

E poi andrà tutto a posto? 

La Madonna chiese anche la comunione riparatrice dei primi sabati, una pratica che risulta parecchio trascurata. E poi …  dove sono conversione, pentimento ed emendazione di vita, dei singoli e dei popoli? 

La consacrazione è importante e avrà effetti salvifici. Ma quanto altro c’è da fare! La Madonna promise che, dopo prove durissime, alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia e sarà concesso al mondo un tempo di pace”». A quel trionfo, che ancora non si vede, dobbiamo guardare con fiduciosa speranza, e prepararlo con il sacrificio e l’impegno di ogni giorno della nostra vita. 

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