Ecco chi è il beato Daniele di Venezia

Ecco chi è il beato Daniele di Venezia

di Mariella Lentini*

I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)

 

Si può essere commercianti di successo ed essere buoni, generosi, caritatevoli, diventando addirittura beati! Daniele d’Ungrispach, nato a Cormons (Gorizia) nel 1344, è un ricco commerciante di preziosi tessuti di seta e lana, discendente da una nobile famiglia. Si sposa con Orsina Ricchieri, una facoltosa ragazza di Pordenone (Friuli) ed ha una figlia, Lucia. Di questo Comune (a quei tempi sotto il dominio austriaco) diventa, stimato da tutti, il primo podestà. Sposo e padre esemplare, Daniele si trasferisce a Venezia perché nella città lagunare, allora regina incontrastata dei mari, i suoi affari con l’Oriente possono prosperare. Egli è un uomo molto generoso. Un uomo di fede: crede in Dio e, pur non vestendo l’abito talare, mette in pratica il Vangelo. Egli lavora tutto il giorno occupandosi dei suoi commerci. Tuttavia Daniele non accumula il denaro guadagnato e non lo conserva nei forzieri o nelle banche. I suoi guadagni vengono investiti per incrementare il lavoro e aumentare le entrate, ma anche e soprattutto per finanziare ospizi, orfanotrofi, ospedali, conventi, chiese e aiutare i bisognosi.

Daniele è un uomo d’affari molto impegnato. Eppure trova sempre il tempo per visitare santuari, pregare, leggere la Bibbia e gli scritti di Sant’Agostino dai quali si sente ispirato. Per Sant’Agostino, infatti, ogni cristiano in quanto battezzato è chiamato, ognuno nel suo ambito d’azione, a seguire l’insegnamento di Gesù. E in un convento, presso i camaldolesi di San Mattia nell’isolotto di Murano (Venezia), dopo aver ricevuto il benestare dalla moglie, il commerciante decide di fissare la sua dimora, conducendo una vita da religioso, pur non diventando monaco e continuando ad interessarsi dei suoi fruttuosi commerci. Ogni tanto torna a Pordenone a trovare la moglie e la figlia. Purtroppo Daniele rimane vittima della malvagità e della cupidigia degli uomini. Nel 1411 viene assalito da alcuni delinquenti perché credono di trovare nella sua cella denaro e gioielli. Accade l’irreparabile e il mercante veneziano viene ucciso. Nel suo testamento Daniele non dimentica la moglie e la figlia lasciando loro del denaro. Diventato molto popolare, si narra di miracoli avvenuti per sua intercessione.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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