Nicolai Lilin: “oggi solo 2 persone potrebbero ottenere il cessate il fuoco”
di Matteo Orlando
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“IL CONFLITTO IN UCRAINA SI POTEVA EVITARE”. LO DICE A INFORMAZIONE CATTOLICA L’AUTORE DEL CELEBRE LIBRO “EDUCAZIONE SIBERIANA”. ANGELA MERKEL E PAPA FRANCESCO GIOCANO UN RUOLO DIPLOMATICO FONDAMENTALE…
“Il conflitto in Ucraina si poteva evitare“. Lo dice a Informazione Cattolica lo scrittore ed opinionista televisivo Nicolai Lilin. Pseudonimo di Nicolai Verjbitkii, classe 1980, nato nell’allora Repubblica Socialista di Moldavia (parte di quelle un tempo costituenti l’URSS), di origini siberiane, Lilin si è trasferito in Italia nel 2004, dove ha acquisito la cittadinanza, lavora e si è sposato. Il romanzo che lo ha portato alla ribalta del pubblico italiano, e mondiale, è Educazione Siberiana, uscito nel 2009 per l’editore Einaudi, che racconta la crescita e la formazione del protagonista all’interno di una comunità criminale di origine siberiana (Urka Siberiani) stanziata in Transnistria (regione della Moldavia autoproclamatasi indipendente nel 1990, ma con uno status giuridico attualmente non riconosciuto dalla comunità internazionale). “Educazione Siberiana” ha avuto una trasposizione cinematografica di successo, con la regia di Gabriele Salvatores, ed è stato pubblicato in 28 lingue e distribuito in 43 paesi del mondo. Oltre a dedicarsi alla scrittura di romanzi, Lilin ha un laboratorio artistico a Milano, il “Kolima Art Studio”, e si occupa di varie attività culturali e pubblicistiche.
Come si poteva evitare il conflitto Russia-Ucraina?
Qualsiasi guerra è da condannare, da evitare, è inutile. Le guerre finiscono sempre con degli accordi. Anche le guerre durate decenni sono finite così. E questi accordi si potevano fare anche tra Russia e Ucraina. Purtroppo noi in Occidente siamo stati spesso miopi su quello che è accaduto e sta accadendo in Oriente. Molti ancora oggi non sanno che la guerra in Ucraina non è iniziata il 24 febbraio di quest’anno ma ben prima. Andava avanti dal 2014. L’Occidente poteva, e doveva, intervenire in quegli anni, ma non l’ha fatto. Adesso abbiamo una situazione critica, con la Russia di Putin che ha le sue esigenze geopolitiche e le vuole realizzare anche in Ucraina. Purtroppo in Ucraina non abbiamo rappresentanti politici in grado di fare le scelte politiche più giuste e arriviamo a vedere casi terribili come il mettere le armi nelle mani dei ragazzini o realizzare Molotov pensando che in tal modo si possano fermare tank di quintali e super tecnologici. Evidentemente così si arriva ad un massacro di persone innocenti, con un presidente che pensa di resistere alle azioni di un paese dieci volte più grande del suo e con una forza militare infinitamente superiore.
Quindi l’Ucraina è destinata alla sconfitta?
Certamente. Per questo spero che la nostra politica Occidentale, al più presto, intervenga con una vera azione diplomatica, quella che è mancata in tutti questi anni. Così i russi potranno avere quello che chiedono da anni e si fermeranno i combattimenti e il conseguente alto numero di morti.
Alcuni paesi occidentali, Italia compresa, pensano di fornire armi per dare un aiuto agli ucraini. Che ne pensa?
In Occidente non siamo in grado di dare un aiuto tale da potere fermare l’esercito russo. Attualmente stiamo fornendo tre tipi di aiuti. Il primo è quello economico. Ma questo aiuto non potrà durare più di tanto, visto che le economie occidentali non sono floride e noi non potremmo sostenere economicamente una guerra che può durare anche dieci anni. Il secondo tipo di aiuto che offriamo sono le armi. Noi in Occidente, e in particolare in Italia, ne produciamo molte. Ma anche quelle hanno un costo. Il terzo tipo di aiuto sono gli uomini: volontari o componenti degli eserciti regolari che, in qualche modo, sono già arrivati o arriveranno in Ucraina. Ma si dimentica che abbiamo di fronte una nazione di 140 milioni di abitanti come la Russia con un buon esercito, Federazione che ha come alleata la Cina, abitata da circa un miliardo e mezzo di persone e un esercito imponente. E soprattutto in Ucraina i russi dominano i cieli. E non si può fare una “no fly zone” perché si arriverebbe all’abbattimento degli aerei russi da parte della Nato sui cieli ucraini con la conseguente reazione russa che potrebbe arrivare a lanciare le sue armi nucleari sull’Europa. Anche per questo tutti quelli che adesso sostengono gli ucraini anche con le armi non forniscono loro gli aerei, perché hanno paura di provocare la Russia.
Quindi tutti i nostri aiuti all’Ucraina non serviranno minimamente a fermare la macchina bellica russa?
Esatto. Servono solo a fare guadagnare soldi a coloro che vendono, o trafficano, armi e lucrare sul conflitto, creando una situazione disastrosa in Ucraina, ma anche fuori dall’Ucraina. Ricordo che sta per arrivare un enorme numero di profughi ucraini nei paesi occidentali, Italia compresa. Ed accogliere degnamente le persone costa. Tutto il prolungamento della guerra che stanno tentando i nostri politici, poco lungimiranti, non servirà ad altro che ad aggravare le conseguenze della guerra. E come sappiamo le tragedie della guerra le vivono, almeno al 90%, i civili. Inoltre, come dicono le Sacre Scritture, il male genera male!
E allora cosa si potrebbe fare?
L’unica cosa che funziona è la diplomazia. Attualmente ci sono due sole persone che sono in grado di parlare e agire per fermare la guerra. Angela Merkel e Papa Francesco. Secondo me se tra loro dialogassero potrebbero arrivare ad ottenere un cessate il fuoco.
E le richieste di Putin?
Basterebbe accoglierle: l’indipendenza di Crimea e Donbass e la neutralità internazionale dell’Ucraina. Il problema è che in Europa non abbiamo leader politici che rappresentano gli interessi dell’Europa, ma rappresentano gli interessi delle strutture che non fanno parte del popolo, per esempio gli interessi delle banche, del mondo finanziario, delle multinazionali farmaceutiche, qualsiasi cosa tranne gli interessi del popolo europeo. Papa Francesco in Europa è uno dei pochi che lancia messaggi per fare valere la voce del popolo. Ed è veramente grave la situazione quando un Papa è costretto a fare quello che i politici locali non riescono a fare. In una società sana il Papa dovrebbe pensare primariamente alla salvezza delle anime, e i politici al benessere dei loro popoli. Purtroppo non siamo in una società sana e il povero Papa è costretto ad intervenire anche nelle questioni politiche. Questo fa onore al Papa ma dimostra nello stesso tempo la decadenza dell’Occidente e dei suoi politici.
Grazie per un’analisi precisa e corretta,espressa in una maniera chiara senza offendere nessuno