Il teologo Perrella su un padre modello amato per la sua autorevolezza e non per l’autorità
di Bruno Volpe
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PADRE SALVATORE PERRELLA: “GIUSEPPE ORIENTÒ TUTTA LA SUA VITA ALLA CURA DELLA FAMIGLIA”
“Giuseppe crebbe in modo ordinario un Figlio straordinario”: lo dice in questa intervista il noto e famoso teologo padre Salvatore Perrella, a proposito di San Giuseppe che la Chiesa celebra oggi. Padre Salvatore Perrella è, anche, uno tra i mariologi maggiormente accreditati.
Padre Perrella: partiamo dalla definizione di Giuseppe quale patrono della Chiesa Universale: perché è stato dichiarato così?
“Perché fu padre di Gesù e sposo di Maria. Ha dunque curato e protetto sia il Figlio che Maria la sposa, ovvero la Chiesa. Lo ha fatto in totale obbedienza, silenzio, amore, semplicità. Leone XIII volle fortemente questa definizione che mi sembra del tutto appropriata”.
Come protesse la sua famiglia San Giuseppe?
“Penso alla fuga in Egitto per salvare il Figlio. Ma Giuseppe orientò tutta la sua vita alla cura della famiglia e per questo è preso ad esempio nella festa del papà. Di lui non sappiamo molto, ma da quel poco che ci viene detto, ne ricaviamo l’idea e il ritratto di uomo mite, silenzioso, lavoratore. Seppe plasmare in modo ordinario un Figlio straordinario”.
Il Vangelo lo definisce uomo giusto. Che cosa significa?
“In ebraico giusto significa chi partecipa della carità e santità di Dio e Giuseppe lo fece con la massima cura. Egli, pur padre putativo del Figlio di Dio, ha lavorato nella massima pazienza, umiltà, dedizione. Non ha mai dubitato, persino quando, secondo i criteri umani ci sarebbe stata l’occasione di dubitare. Si è fidato di Dio”.
E’ patrono della buona morte: perché?
“Di Giuseppe e della sua vita, morte inclusa, i Vangeli e la Scrittura non ci dicono molto, anzi, poco. Però quale miglior morte, per un credente, di quella tra le braccia del Figlio di Dio e della Madonna? Fu un uomo ordinario nella sua straordinarietà, ma questo ne esalta ed ingigantisce i meriti”.
Perché San Giuseppe è anche Patrono dei lavoratori?
“Perché, anche essendo padre del Figlio di Dio, ha sempre lavorato e si è guadagnato il pane col sudore della fronte. E’ anzi il prototipo del lavoratore umile, paziente, semplice”.
Papa Francesco ha giustamente dedicato un anno a San Giuseppe…
“Ed anche una bella lettera. La sua figura è quanto mai attuale e da apprezzare, specie in un tempo nel quale la famiglia è in crisi. Fu un padre modello amato per la sua autorevolezza e non per l’autorità, concetti ben diversi. Amò la famiglia proteggendola con amore e carità”.