Covid e politica: arroganza, presupponenza e lacrime di coccodrillo
di Raffaele Cerbini
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NEL CORSO DELLA PANDEMIA LA MEDICINA BASATA SULLE EVIDENZE E’ STATA COMPLETAMENTE SOPPIANTATA DALLA FRENESIA ANTISCIENTIFICA DEI GOVERNI, CHE OLTRETUTTO HANNO MISERAMENTE FALLITO
Nel corso e a causa della pandemia la medicina basata sulle evidenze è stata totalmente soppiantata dalla frenesia di raggiungere obiettivi oggettivamente impossibili.
La medicina basata sulle evidenze è stata stravolta dalla decisione di velocizzare le approvazioni vaccinali senza avere dati consistenti sulla efficacia e sulla sicurezza degli stessi. Il problema si è poi amplificato con la volontà di estendere il più possibile le vaccinazioni trascurando però il fattore fondamentale della durata della immunizzazione ed ignorando al contempo gli allarmi provenienti dalla popolazione.
La scienza ha dimostrato che i vaccini a mRNA approvati alla fine del 2020 possedevano una ottima efficacia – fino al 95% – mentre i vaccini a vettore virale lo erano solamente per il 59,5%. I politici, nella loro arroganza, hanno fatto invece credere che tutti i vaccini fossero uguali, quando col vaccino AstraZeneca ben 40 persone su 100 non erano adeguatamente protette, mentre con Pfizer e Moderna non lo erano solo 5 su 100. Ovvero: nonostante i vaccini a mRNA fossero ben otto volte più efficaci rispetto a quelli a vittore virale come AstraZeneca, molti governi – in primis quello italiano – hanno intenzionalmente sottoposto la gran parte della popolazione ad un vaccino molto meno efficace degli altri, solo perché tale vaccino era già stato acquistato dalla Unione Europea, oltretutto al buio non essendo noti nell’agosto 2020 i risultati delle ricerche.
Nell’aprile 2020 è stato indubitabilmente dimostrato che il vaccino AstraZeneca presentava non trascurabili rischi di morte negli under 60. Ancora una volta l’arroganza dei politici – Mario Draghi in testa – ha ignorato il rapporto della Agenzia Europea dei Medicinali di metà aprile 2021ed ha volontariamente fatto correre a molti giovani rischi mortali a causa delle trombosi con trombocitopenia indotte dal vaccino AstraZeneca. Vedremo se i responsabili di questi veri e propri omicidi volontari saranno un giorno adeguatamente perseguiti e puniti dalla magistratura.
Ancora, l’arroganza dei politici ha imposto il silenziamento degli allarmi che hanno cominciato a circolare sui social accusando di diffondere fake news non solo i cosiddetti no-vax, ma anche gli esperti che divulgavano evidenze scientifiche incontrovertibili che mettevano in guardia dalle conseguenze delle vaccinazioni a tappeto senza considerare le condizioni individuali dei pazienti. In parole povere, chi non era totalmente schierato con la narrazione ufficiale doveva essere silenziato senza minimamente considerare che in medicina non esiste il bianco e il nero, ma una grande varietà di sfumature di grigio.
Ad un certo punto la letteratura scientifica ha dimostrato che le persone vaccinate trasmettevano l’infezione virale in maniera identica rispetto a coloro che non erano vaccinate ed addirittura ancor più di coloro che avevano già contratto la malattia. Eppure, si è deciso ugualmente di imporre il green passe, ancor peggio, il super Green pass, esercitando una vera e propria violenza sui cittadini senza alcuna base scientifica a supporto; come non vi è alcuna base scientifica per imporre un obbligo vaccinale.
Ma all’arroganza la politica ha affiancato anche la presupponenza.
I fenomeni di immunitywaning ed immunityescaping, che all’opinione pubblica sono stati nascosti per lunghissimo tempo per quanto riguarda le vaccinazioni anti virus SARS-CoV-2, sono invece noti da decenni e sono alla base della necessità di aggiornamento annuale dei vaccini influenzali. Aggiornamento reso necessario dal fatto che la risposta anticorpale di chi riceve il vaccino si riduce con il tempo mentre il virus influenzale muta continuamente. Eppure la politica ha deciso di ignorare totalmente questa ulteriore evidenza scientifica insistendo con le vaccinazioni obbligatorie con preparati ormai superati e pressoché inutili presupponendo (e sbagliando) che la loro efficacia sarebbe rimasta inalterata.
Già dal Luglio 2021 sono stati pubblicati numerosi articoli sulla perdita progressiva di efficacia vaccinale per tutti i vaccini ed in particolar modo per quelli a vettore virale. Le stesse AstraZeneca e Johnson&Johnson hanno messo le mani avanti ed hanno interrotto le loro campagne marketing ben conoscendo i rischi a cui sarebbero andate incontro proseguendo la promozione dei loro vaccini.
Anche Pfizer e Moderna conoscevano perfettamente la riduzione della efficacia vaccinale ma, in virtù di minori eventi avversi gravi e mortali rispetto ai vaccini a vettore virale, hanno deciso strategicamente di somministrare dosi aggiuntive, senza effettuare alcuno studio clinico di supporto, bensì utilizzando dati molto controversi provenienti in particolare da Israele che aveva condotto la sperimentazione sulla terza dose nei pazienti immunodepressi e più anziani per poi estendere la somministrazione in maniera arbitraria a tutta la popolazione. I governi hanno invece presupposto che le dosi booster potessero stimolare una immunità a lungo termine, ma così non è stato. Anzi, la perdita di protezione immunitaria a seguito dell’aumento di prevalenza delle varianti è stata ancora più rapida.
Dopo tutto questo ci è toccato anche sorbirci le lacrime di coccodrillo di soggetti come la direttrice del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americano, Rochelle Walensky, ovvero colei che su pressioni della amministrazione governativa americana ha di fatto rigettato il parere inizialmente negativo della commissione consultiva del CDC stesso sulla non-necessità di dose booster. Il 3 Marzo scorso la Walenskyha pubblicamente dichiarato che è stato un errore censurare coloro che stavano cercando di avvertire dei pericoli e che questo poteva avere conseguenze dannose molto gravi.
Beh, troppo facile lamentarsi adesso del fatto che la strategia vaccinale sia fallita quando per mesi e mesi ogni voce contraria alle politiche governative è stata umiliata, zittita e censurata.
Tanti medici hanno continuato a seguire la medicina basata sulle evidenze avvertendo del rischio di immunitywaning, parlando di breakthroughinfection, mettendo in guardia dai rischi connessi alla insorgenza delle varianti e alla disinvolta campagna di vaccinazione ma la politica ha sobillato il fanatismo e la furia dell’opinione pubblica, appoggiata dai mass media, contro chi osava dissentire.
La bella favola della scomparsa del coronavirus pandemico non si è avverata, i vaccini hanno fallito miseramente nel fermare la diffusione virale e si sono rivelati affatto innocui come hanno voluto far credere eppure gli obblighi vaccinali e la tirannia della certificazione verde sono ancora in vigore, come mai?
In Italia forse pochi conoscono Joseph Ladapo, noto medico recentemente confermato responsabile sanitario in Florida. Ebbene Ladapo già il 17 Settembre 2021 in un articolo pubblicato dal The Wall Street Journal aveva avvertito in maniera brillante come l’obbligo vaccinale e le misure coercitive come la certificazione verde non avrebbero potuto in alcun modo fermare la diffusione virale a causa della riduzione dell’efficacia vaccinale e della insorgenza di nuove varianti mentre avrebbero invece inasprito le tensioni sociali, come è effettivamente avvenuto non solo in Italia ma in Europa e soprattutto adesso nel continente nordamericano.
Insomma, a dispetto dei segnali ben chiari di scienziati seri e preparati si è preferito ascoltare “esperti” allineati e pronti ad assecondare politici, più interessati a conservare la poltrona che alla salute e sicurezza dei cittadini pagando un pesante prezzo sul piano economico e sociale, per non parlare del gran numero di morti che certe politiche hanno causato. Invece di strutturarci per proteggere al meglio gli anziani, ovvero la popolazione a maggior rischio, la politica italiana ha preferito affidarsi alla fortuna tralasciando di adottare interventi mirati e strutturalmente validi.
Chiudo con una amara considerazione facendo mie le recenti parole di Martin Kulldorff, epidemiologo della prestigiosa Harvard Medical School americana, oltre che autore della famosa Great Barrington Declaration, cardine della migliore protezione medica possibile, ovvero la protezione focalizzata(a tale proposito, vale la pena ricordare che, se fosse stato seguito tale approccio proposto da oltre 15.000 accademici, sarebbe stato possibile salvare centinaia di migliaia di vite. Ma i governi hanno deciso diversamente, ignorando gli accorati appelli della comunità medica mondiale).
Il fanatismo sui vaccini ha causato scetticismo sui vaccini, con conseguenze drammatiche che si estendono ad altri vaccini, ben oltre il COVID-19. La fiducia nei vaccini può essere riconquistata solo attraverso un dialogo onesto e aperto, politiche basate sulla scienza, istruzione pubblica, pensiero a lungo termine, un sistema di monitoraggio della sicurezza dei vaccini rafforzato e vaccinazioni volontarie. In altri termini, sarebbe, da subito, necessario tornare ai principi tradizionali della salute pubblica.