Un’altra sentenza di civiltà frena la guerra Lgbt contro la famiglia naturale
a cura di Angelica La Rosa
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“FAMIGLIE ARCOBALENO”: ANCHE LA CORTE D’APPELLO DI TORINO SEGUE LA LINEA DEL TRIBUNALE RIGETTANDO IL RICORSO PRESENTATO DAL COMUNE PIEMONTESE
Non si può dare il doppio cognome a un bambino se i genitori sono due donne. Bocciato il ricorso del comune di Torino che voleva riconoscere il doppio cognome del figlio di “due mamme”. Anche la Corte d’appello di Torino, dunque, segue la linea del Tribunale rigettando il ricorso presentato dal Comune che sosteneva la validità del percorso intrapreso di riconoscimento e trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali.
“Un’altra sentenza di civiltà frena la guerra arcobaleno contro la natura: i figli nascono da un padre e da una madre, e non si possono manipolare i documenti anagrafici dei bambini per occultare questa verità. A chi parla di difendere i diritti dei minori ricordiamo che a violare i loro più essenziali diritti è chi li priva per sempre della mamma o del papà grazie a cui sono al mondo. Speriamo che la Cassazione faccia tesoro di questa pronuncia per ripristinare una corretta interpretazione del diritto italiano su questi temi”, così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, commenta la decisione della Corte d’Appello di Torino di rigettare il ricorso del Comune che aveva validato la trascrizione del doppio cognome per i “figli” delle coppie omogenitoriali.