Fra Vinicius: “penso sarà possibile in Italia riscattare i valori cristiani attraverso la musica”
di Giuseppe Brienza
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SECONDO FRA VINICIUS, IL GIOVANE RELIGIOSO BRASILIANO CHE HA VINTO LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO DELLA CANZONE CRISTIANA, LA CHRISTIAN MUSIC IN ITALIA PUÒ RAGGIUNGERE LA DIFFUSIONE POPOLARE E L’ALTO LIVELLO CHE HA IN AMERICA
Dal 3 al 5 febbraio 2022 si è tenuto a Sanremo il primo Festival della Canzone Cristiana, una kermesse diretta e condotta dal cantautore fiorentino Fabrizio Venturi. Quest’ultimo, assieme alla conduttrice televisiva Valentina Spampinato, hanno presentato sul palco dell’Auditorium di Villa Santa Clotilde 23 artisti che si sono esibiti dal vivo con canzoni originali che hanno spaziato dal pop al rock, dal gospel al rap. Al termine della terza giornata la giuria, presieduta dall’art director Gianni Testa, ha assegnato la vittoria a Fra Vinicius Sotocorno con il brano Vale la pena. Il giovane religioso brasiliano, che dal 2018 è stato “adottato” dalla comunità di Sant’Agata di Caltanissetta in Sicilia, si è anche aggiudicato il Premio Associazione Fonografici Italiani (AFI) per la migliore produzione discografica.
27 anni, originario della città di Anhumas, nello Stato di San Paolo del Brasile, Fra Vinicius proviene da una famiglia cattolica praticante e, fin da piccolo, ha iniziato ad appassionarsi alla musica e alla Parola di Dio. Attualmente vive a Caltanissetta e suona molto bene la chitarra acustica. L’abbiamo intervistato per inFormazione Cattolica.
Cosa dice alla tua vita e al tuo percorso musicale il messaggio del Vangelo?
Il messaggio del Vangelo è ciò che dona senso e orienta la mia storia! Non è solo un messaggio teorico quello che ho ricevuto, cerco soprattutto di metterlo in pratica. Questo messaggio ovviamente si manifesta nella mia vita, si fa percepire anche nelle mie canzoni e nel mio percorso musicale… Posso affermare quindi che è centrale tanto nella mia storia personale quanto nella mia musica.
Parlaci della tua presenza al Festival della Canzone Cristiana di Sanremo: com’è andata secondo te questa prima manifestazione?
La mia presenza al Festival della Canzone Cristiana è legata alla Copiosa Redenzione, l’opera religiosa fondata da Padre Wilton nel 1987 della quale faccio parte. Ho partecipato anche per dare testimonianza della Comunità dei frati della Copiosa Redenzione che quest’anno compiono i 25 anni dalla Fondazione. È stato un modo per esprimere e diffondere il nostro carisma attraverso la musica. Il Festival della Christian music di Sanremo è stato secondo me una iniziativa molto bella, pensata da Fabrizio Venturi in qualità di Direttore artistico e dalla Diocesi di Ventimiglia-Sanremo. Penso che gioverà molto alla musica italiana e, senza dubbio, ha dato un input importante per lo sviluppo di questo genere quale espressione di musica dell’anima. Questa prima manifestazione, inoltre, a mio avviso è andata benissimo, non solo perché ha fatto conoscere la Christian music, ma anche perché ha dato l’opportunità a noi artisti di vivere, nei giorni del Festival, una bellissima esperienza di condivisione e di vera comunione.
Nel testo di Vale la pena parli chiaramente della tua storia personale e della tua vocazione religiosa. Cosa puoi dirci in proposito?
Vale la pena parla della mia storia vocazionale e della mia storia di vita personale, ma non soltanto. È una canzone che oltrepassa questi limiti, non è una cosa solo mia, ma è una lettura della realtà, di ciò che vedo, di ciò che sento e anche ciò che ricevo dalle persone. Posso dire che in essa c’è anche la vita di tante persone che hanno vissuto con me, di tante persone che ho avuto l’opportunità di conoscere e di ascoltare le loro storie. È una canzone che parla della vita di ciascuno di noi, non soltanto della mia vita.
Hai inciso o hai in programma di incidere altri brani oltre a quello con il quale hai vinto il Festival di Sanremo della Canzone Cristiana?
Si, ho già inciso diverse canzoni in Brasile con la Copiosa Redenzione, che facilmente si possono trovare in rete o su Spotify. Uno dei premi che ho ricevuto è il premio speciale per la produzione discografica e, pertanto, stiamo lavorando per produrre non solo Vale la pena, ma anche altri brani di lode al Signore. Un progetto musicale che ancora si sta delineando e che speriamo in breve di poter fare ascoltare e rendere noto al pubblico.
Quali generi musicali preferisci?
In realtà preferisco “la musica” in sé stessa, sono molto eclettico, mi piace ascoltare tutti i generi di canzoni. Certo, ci sono generi che ascolto in prevalenza, come il genere della Christian music, perché in Brasile abbiamo un vero e proprio genere musicale cristiano ed essendo cresciuto in un ambiente di fede, questo genere per me è predominante. Mi piacciono comunque anche alcuni stili brasiliani come la “bossa nova” e il “sertanejo”, a livello internazionale mi piace il “soul”, il “pop” e amo molto anche la musica classica.
Puoi indicarci il nome di qualche band pop/rock, rock cristiano, musica brasiliana, Christian music o altro genere che apprezzi o comunque ascolti oppure hai ascoltato durante la tua giovinezza?
Come Christian music ci sono tanti riferimenti di band, come gli Hillsong Worship [band australiana fondata a Sidney nel 1983], poi tanti cantanti americani come Kari Jobe, brasiliani come Adoraçao e vida, Missionario Shalom, Vocal livre e Leonardo Gonçalves, che sono quelli che ascolto di più in questo periodo.
C’è un santuario o un luogo di pellegrinaggio nel nostro Paese che, in particolare, ti ha colpito o al quale sei maggiormente legato?
Sì! Ci sono tre luoghi francescani molto importanti per me. Il primo è Padova, perché da piccolo sono cresciuto in una comunità dedicata a Sant’Antonio di Padova e, per questo, sono molto legato sia affettivamente che spiritualmente al Santo. Poi Assisi dove ho vissuto un’esperienza molto bella e infine San Giovanni Rotondo per Padre Pio da Pietrelcina. Sono luoghi molto belli e importanti della mia storia vocazionale e personale.
Secondo te la Christian music in Italia potrà mai raggiungere livelli di diffusione pari a quelli in Nord America?
Tutto dipende molto dalla ricezione del pubblico e anche del lavoro che noi artisti faremo. Penso comunque che sarà una cosa possibile anche perché siamo in un Paese di tradizione cristiana e, quindi, potrà essere una bella esperienza, non soltanto promuovere, ma riscattare i valori cristiani attraverso la musica. Sono fiducioso che sarà possibile raggiungere un alto livello della musica cristiana in Italia.
Il direttore artistico Fabrizio Venturi è stato geniale ad ideare un evento del genere, aspettiamo con ansia la prossima edizione. Bravissimo.
Elesabetta Beni