L’Italia invierà armi a Kiev: praticamente una dichiarazione di guerra alla Russia…
di Luigi Mercogliano
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È INCOMPRENSIBILE LA POSIZIONE DELL’ITALIA CHE, DOPO UN VENTENNIO DI OTTIME RELAZIONI CON LA RUSSIA DI PUTIN E CON UNA VASTITÀ DI PROFICUE INTERAZIONI COMMERCIALI E INDUSTRIALI CON QUELLA NAZIONE, OGGI È IN PRIMA FILA CONTRO LA FEDERAZIONE RUSSA…
L’Italia invierà armi a Kiev. Praticamente una dichiarazione di guerra contro la Russia assieme al resto del mondo. In questa visione distopica della realtà, noi siamo i buoni e Putin è un pazzo sanguinario. Quello che non sono riusciti a fare in due anni di emergenza sanitaria riuscirà a farlo pienamente questa guerra assurda.
L’Informazione è complice, gravemente complice e totalmente asservita a ciò che impone la propaganda del giornale unico. Anche perché fomenta con messaggi continui e constanti l’odio verso Putin e l’ineluttabilità di armarsi tutti contro la Russia. E non fa altro che rafforzare il sentimento anti europeo e anti occidentale del popolo russo.
Sarà una tragedia immane. Una tragedia immane! Ed è incomprensibile oggi la posizione dell’Italia che, dopo un ventennio di ottime relazioni con la Russia di Putin e con una vastità di proficue interazioni commerciali e industriali con quella nazione, oggi è in prima fila contro la Russia, pur essendo forse il Paese che per posizione geografica e per relazioni di amicizia fervide con Mosca consolidate negli anni, avrebbe dovuto assumere una più logica posizione di mediazione e non una frontale azione di contrasto come invece sta facendo.
Quale sarà il prezzo di questo nostro inspiegabile atteggiamento lo scopriremo presto. E sarà stata soltanto colpa nostra.
Io sono più sensibile al dramma che stanno vivendo i civili Ucraini piuttosto che alla crisi delle relazioni di amicizia tra il nostro Paese e la Russia.
Premessa nostra colpevolezza di occidentali nell’omessa presa di posizione a difesa delle regioni russofone, la reazione russa è sproporzionata e non mi sembra giusto rimanere a guardare in maniera neutrale il disastro che si sta compiendo in nome di una presunta amicizia … o forse è timore per la promessa di ritorsioni?
In ogni caso sta emergendo la vera natura di questo presunto amico, i cui valori sono evidentemente molto lontani da quelli che professa la nostra democrazia.