Battesimo, identità cristiana e ritratto psicologico-spirituale di Francesco d’Assisi

Battesimo, identità cristiana e ritratto psicologico-spirituale di Francesco d’Assisi

a cura di Angelica La Rosa

ALTRE NOVITÀ DELLE EDIZIONI SAN PAOLO IN USCITA IL 24 FEBBRAIO IN LIBRERIA

Il prossimo 24 febbraio le Edizioni San Paolo lanceranno nelle librerie italiane due interessanti testi. Si tratta dei volumi “Battesimo e identità cristiana: una doppia immersione” (pagine 272, euro 22) di Romano Penna e “«Il Signore mi condusse» Francesco d’Assisi figlio e fratello” di Giovanni Salonia (pagine 192, euro 18, con presentazione di Luigi Pellegrini e postfazione di Erminio Gius).

Il percorso ideato da Romano Penna ha il suo pun­to di partenza nel significato etimologico del vocabolo «battesimo», cioè «immersio­ne». Così, dopo alcune precisazioni di base, egli ne studia le due componenti costituti­ve come sono esposte negli scritti neotesta­mentari, soprattutto dall’autore che lo ha maggiormente ripensato, cioè Paolo di Tar­so. Si tratta, in concreto, di due immersioni complementari: una personale in Cristo e una comunitaria nella chiesa.

La prima consiste in un’assimilazione spiri­tuale a Cristo nella sua identità di salvato­re, basata sulla sua morte e risurrezione. La partecipazione alla sua persona costituisce il battezzato in una condizione oggettiva di nuova creatura e di santità, da cui deriva la necessità di un corrispondente impegno morale.

La seconda immersione avviene nella comunità ecclesiale. L’inserimento in essa offre al battezzato la possibilità di appartenere al corpo di Cristo, animato da un incomparabile amore agapico e da una variegata ministerialità dei diversi membri.

Dall’esame dei testi biblici e di quelli patri­stici, confrontati con le testimonianze let­terarie del mondo greco e romano, emerge come la parola, la fede e il battesimo sia­no alla radice della multiforme novità sul piano dell’essere e dell’agire di quanti non nascono ma diventano cristiani.

Don Romano Penna, presbitero della dio­cesi di Alba, è docente emerito di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Late­ranense ed è stato invitato al Pont. Istitu­to Biblico e ad altre Facoltà Teologiche di Roma, Firenze, Urbino, Palermo, oltre che a Gerusalemme.

Nel testo «Il Signore mi condusse» Francesco d’Assisi figlio e fratello,  Giovanni Salonia comincia da «Il Signore mi condusse», cioè le parole iniziali del Testamento di Francesco che rappresentano, per l’autore di questo libro, la chiave di lettura intima e fondativa della sua esistenza e dei suoi scritti.

Lasciarsi condurre da Dio significa consegnarsi a Lui come figli, come fratelli. Ecco la scoperta di Francesco: si è figli nella misura in cui si accetta di essere fratelli, e si è fratelli nella misura in cui si rimane nell’obbedienza filiale.

In questo ritratto psicologico-spirituale del santo di Assisi, Giovanni Salonia fa emergere dall’analisi dei testi – agiografia e scritti – il Mistero Pasquale incarnato nel cuore e nell’esistenza di Francesco. Nel Mistero Pasquale vengono guarite le ferite della figliolanza e della fraternità e si diventa custodi del fratello.

Francesco vuole per i suoi frati, i suoi seguaci, la «vera e perfetta letizia» (risuonano le parole di Gesù: «perché la vostra gioia sia piena»). Francesco mette in guardia dalle trappole segrete del cuore che conducono a derive di frustrazione e di fallimento. Conoscenza del cuore dell’uomo, aderenza intima e totale al Vangelo fanno della vita e degli insegnamenti di Francesco una lezione fondamentale anche per l’oggi.

Giovanni Salonia, frate cappuccino, è sacerdote, psicologo, psicoterapeuta. Più volte formatore, è superiore e ministro provinciale della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa.

 

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