Se pensiamo di fare da soli contro Satana non riusciamo a cavare un ragno dal buco
di don Ruggero Gorletti
–
COMMENTO AL VANGELO DI LUNEDI’ 21 FEBBRAIO 2022
Dal Vangelo secondo san Marco 9,14-29
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
COMMENTO
«Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». La battaglia contro il demonio, contro il male in generale, la si vince facendo affidamento all’aiuto di Dio. Per questo Gesù insiste, sia con il padre del ragazzo che con i discepoli che con la folla, sulla fede. È con la fiducia in Dio, che porta a fare la sua volontà, che si può vincere il male. Se pensiamo di fare da soli non riusciamo a cavare un ragno dal buco. Questo non vuol dire che non dobbiamo darci da fare con gli strumenti umani che abbiamo, ma lo dobbiamo fare confidando nel fatto che solo Dio può darci la vittoria sul male. Facciamo nostra la preghiera del padre del ragazzo: «Credo, Signore; aiuta la mia incredulità!».