Un medico infettivologo sul Covid-19: “questo virus è completamente artificiale”

Un medico infettivologo sul Covid-19: “questo virus è completamente artificiale”

di Angelica La Rosa

SULL’ORIGINE DEL VIRUS DI WUHAN

Da tempo circolano diverse voci sull’origine del virus di Wuhan.

Questo coronavirus si è sviluppato naturalmente o no?

Per capirne di più abbiamo chiesto lumi ad un medico infettivologo italiano, impegnato nella campagna vaccinale, che ha risposto alle nostre domande ma che ha chiesto di conservare l’anonimato per evitare ritorsioni.

Fin dall’inizio si era capito che questo virus sia completamente artificiale, specie quando si sequenziò e si notò che parte del genoma era di un comune coronavirus (i coronavirus – CoV – sono un’ampia famiglia di cui fa parte anche il comune raffreddore stagionale) e parte delle sequenze genetiche erano come quella dei retrovirus, una ‘razza’ (famiglia) a parte, per dirla in termini semplici, di cui fa parte anche il virus dell’HIV“.

Secondo il nostro interlocutore, il dubbio è che sia sfuggito “per sbaglio“, ma con buona probabilità sia stato sintetizzato “intenzionalmente” e, quindi, “ingegnerizzato“, mettendo insieme “due famiglie di virus così diverse che nemmeno tra un trilione di anni potevano combinarsi naturalmente…“.

Sempre secondo il medico infettivologo da noi interpellato, una tale specifica genesi del virus “si era intuita quando la terapia ha visto usare già durante la prima ondata, con relativo beneficio – fatti salvi coloro che arrivano in condizioni già disperate di grave insufficienza respiratoria – alcuni farmaci antiretrovirali (che si usano in terapia per l’HIV) oltre alle note eparine e farmaci di supporto vari, indipendentemente dai farmaci aggiunti successivamente che si usavano nei casi di Ebola etc. Ora abbiamo anche i monoclonali, la prescrizione ed il trattamento dei quali devono però garantire la somministrazione del prodotto il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi, e comunque al meglio entro 72 ore dalla diagnosi di infezione di Sars-Cov2 e non oltre i dieci giorni altrimenti non hanno effetto alcuno (mediamente il limite di efficacia è intorno ai 5/6 giorno)“.

Il medico infettivologo ha aggiunto che già il recentemente scomparso Premio Nobel Luc Montagnier aveva avanzato l’ipotesi della ingegnerizzazione di questo virus che ha cambiato improvvisamente il mondo come mai era accaduto. Ma “poi fu messo a tacere. La conferma si è avuta comunque già dalla tipologia di farmaci che si sono usati e continuano ad essere usati in via sperimentale“.

Per il medico infettivologo l’ipotesi dell’incidente da laboratorio non regge, mentre è forte “l’idea dell’arma biologica, in questo caso virologica. Da fedele del Cattolicesimo sospetto anche che siamo entrati in una sorta di guerra silenziosa…“.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments