Il rito del battesimo nell’attualità di oggi
di Giuliva di Berardino
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GLI ASPETTI RITUALI E SIMBOLICI DEL RITO DEL BATTESIMO, UN APPROFONDIMENTO DALL’ANTICHITÀ FINO ALLA LITURGIA DEI GIORNI D’OGGI
Percorriamo velocemente gli elementi rituali del battesimo, per soffermarci sui simboli proposti:
Il segno della croce. Il primo gesto che accoglie il bambino è il segno di una croce sulla fronte che il sacerdote segna, come anche i genitori e i padrini. Tracciano sulla fronte del loro bambino un segno di croce. Viene così impresso un ricordo indelebile, un’appartenenza eterna. «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Questo primo rito esprime il sigillo di Cristo su colui che sta per appartenergli e significa la grazia della redenzione che Cristo ci ha acquistato per mezzo della sua croce. La Croce, infatti, è il segno distintivo dei cristiani.
L’annuncio della Parola di Dio illumina con la verità rivelata i genitori, il padrino e la madrina e tutta l’assemblea presente, al fine di suscitare la risposta della fede. Infatti il Battesimo è «il sacramento della fede», che segna l’ingresso sacramentale nella vita di fede.
Litanie dei santi: l’invocazione dei Santi è parte del rito del battesimo per proteggere il bambino nel cammino che sta cominciando, accolto dalla Chiesa.
L’Unzione con l’olio dei catecumeni: l’olio dei catecumeni, come abbiamo già considerato, resta come eredità dal rito antico del battesimo. Come nell’antichità, sul battezzando viene pronunciata la preghiera di esorcismo e successivamente viene unto con l’olio dei catecumeni. L’olio viene applicato sul petto, come uno scudo che respinge il demonio e difende la fede.
La professione della fede: poiché il bambino è piccolo, e quindi non ha la possibilità e la capacità di rinunciare al potere del male e di professare la propria fede personalmente, saranno i genitori, il padrino e la madrina a farsi garanti della sua fede fino a quando il bambino, divenuto adulto, potrà farlo da solo, mediante il Sacramento della Cresima, confermando la fede già professata dai suoi genitori e garanti.
L’acqua battesimale viene consacrata mediante una preghiera sia al momento stesso, sia nella Veglia pasquale. La Chiesa chiede a Dio che, per mezzo del suo Figlio, la potenza dello Spirito Santo discenda sull’acqua, in modo che quanti vi saranno battezzati nascano «dall’acqua e dallo Spirito» (Gv 3,5).
Il rito essenziale del sacramento: il Battesimo. Significa e opera la morte al peccato e l’ingresso nella vita della Santissima Trinità attraverso la configurazione al mistero pasquale di Cristo. Il bambino ( o l’adulto) può essere immerso per tre volte nell’acqua battesimale, ma fin dall’antichità può anche essere conferito per infusione, cioè versando per tre volte l’acqua sul capo del candidato.
La formula del battesimo: nella Chiesa latina la triplice infusione è accompagnata dalle parole del ministro: «N., io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Nelle liturgie orientali, mentre il catecumeno è rivolto verso l’Oriente, il sacerdote dice: «Il servo di Dio, N., è battezzato nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo». E, all’invocazione di ogni Persona della Santissima Trinità, lo immerge nell’acqua e lo risolleva.
L’unzione con il sacro crisma, olio profumato consacrato dal Vescovo, simboleggia il dono del sacerdozio profetico e regale del battezzato e della sua aggregazione alla comunità del popolo di Dio. Così prega il sacerdote: “Egli stesso (Dio) ti consacra con il crisma di salvezza perché inserito in Cristo sacerdote, re e profeta sia sempre membro del suo corpo per la vita eterna”. Il battezzato è divenuto un cristiano, incorporato a Cristo, che è unto Sacerdote, Profeta e Re. E i cristiani si chiamano «cristiani» perché sono gli unti con l’olio del crisma, in virtù del quale partecipano per sempre al sacerdozio profetico e regale di Cristo.
La veste bianca significa che il battezzato è risorto con Cristo, perciò i bambini vengono coperti con una piccola tunica bianca, che, come possiamo comprendere, richiamano le tuniche bianche che ricevevano i battezzati a Pasqua nei primi tempi del cristianesimo. La veste battesimale e le parole che accompagnano la sua consegna illustrano il nuovo modo di essere del cristiano: «Sei diventato nuova creatura e ti sei rivestito di Cristo. Questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità: aiutato dalle parole e dall’esempio dei tuoi cari, portala senza macchia per la vita eterna».
La candela, accesa al cero pasquale che si consegna ai padrini. Dice il sacerdote: «Siete diventati luce di Cristo. Camminate sempre come figli della luce…». La fiamma della fede del bambino viene attinta al Cero Pasquale, che rappresenta Cristo. Tale fiamma deve essere continuamente alimentata: un compito affidato ai genitori, che per primi si devono preoccupare di educare cristianamente il loro bambino. L’impegno dei padrini è quindi molto serio, perché devono fare le veci dei genitori, se è necessario, a livello materiale e spirituale, garantendo davanti alla comunità credente che i loro figliocci mantengano la fede.
Rito dell’Effatà: la parola Effatà, in lingua aramaico, significa “Apriti“. «Effatà» è una parola antica che custodisce uno dei doni del battesimo: l’apertura al mistero di Dio. Il sacerdote tocca con il pollice le orecchie e le labbra del battezzato e prega: “Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre.”
Il Padre nostro. Il nuovo battezzato è ora figlio di Dio nel Figlio unigenito. Per questo può pregare la preghiera dei figli di Dio: il Padre nostro, che anticamente veniva consegnato come preghiera al catecumeno in una tappa del suo catecumenato che veniva chiamata “redditio“, una celebrazione in cui il catecumeno doveva restituire alla chiesa le “consegne” che erano semplicemente la recita a memoria del Credo e, appunto, del Padre Nostro.
La benedizione solenne conclude la celebrazione del Battesimo. Il sacerdote invoca la benedizione sulla mamma del battezzato, sul papà e su tutta l’assemblea ecclesiale. Le parole che accompagnano la benedizione sono una consegna fondamentale per tutti:
― Alle mamme: come ora siete riconoscenti per il dono della maternità, così con i vostri figli vivete sempre in rendimento di grazie.
― Ai papà: insieme con le vostre spose siate per i figli i primi testimoni della fede, con la parola e con l’esempio.
― Ai fedeli presenti: sempre e dovunque, siate membra vive del popolo di Dio.
I SIMBOLI DEL RITO DEL BATTESIMO
Ricordiamo semplicemente alcuni elementi simbolici:
L’acqua, come già detto, ha la funzione di purificare il battezzando, di lavare dal suo corpo e dalla sua anima ogni segno di peccato. Ma l’acqua è anche universalmente riconosciuta come il simbolo della vita. È l’elemento che ci disseta e nutre la terra, per permetterle di dare i suoi frutti.
Anche l’olio è un elemento naturale fortemente simbolico. E’ stato già considerato il simbolo dell’olio dei catecumeni, che fà del battezzando un “atleta di Cristo“, secondo l’espressione di Sant’Amborgio. Approfondiamo invece il simbolo dell’olio profumato propriamente detto crisma, un olio profumato e consacrato, che caratterizzava la seconda unzione dell’antico battezzando. Il crisma è il segno della consacrazione, che serve a sancire l’ingresso del battezzando nella grande famiglia della Chiesa. È Utilizzato non solo per il Battesimo, ma anche nella Cresima (Confermazione) e nell’ordinazione sacerdotale. Nel Battesimo viene usato per ungere il capo del battezzato, imprimendo su di lui una sorta di sigillo che lo consacra al suo nuovo ruolo. Nella Cresima il vescovo traccia una croce sulla fronte del cresimando come simbolo dello Spirito Santo che discende su di lui per infondergli la forza di essere un ‘soldato’ di Cristo. Nell’Ordinazione viene usato per ungere i palmi delle mani dei presbiteri e le fronti dei vescovi. Insieme all’olio degli infermi e all’olio dei catecumeni viene benedetto una volta all’anno dal vescovo durante la messa crismale del Giovedì Santo e poi distribuito nelle diverse parrocchie della diocesi. Il crisma è quindi l’olio che contraddistingue il cristiano, da cui si fa venire il nome “cristiano“, come è stato già detto.
La candela che viene consegnata ai genitori o al padrino del battezzando simboleggia Cristo stesso, luce del mondo, perché è Cristo a illuminare il bambino e permette a coloro che lo amano e lo sostengono di accompagnarlo nella fede. La luce è stata il primo dono di Dio, la sua prima creazione. Nell’Antico Testamento essa era simbolo di Fede, e con l’avvento di Gesù diventa simbolo, com’è stato sottolineato, di Cristo stesso: “Io sono la vera luce”, ma anche di chi si impegna nella vita di fede, infatti ha detto Gesù ai discepoli: “Voi siete la luce del mondo… la vostra luce deve brillare davanti agli uomini affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre che sta nei cieli!” (Mt 5,16).
La veste bianca viene consegnata durante il Battesimo come simbolo di vita nuova, della nuova dignità che riveste il battezzato. Anticamente, come abbiamo visto, chi veniva battezzato doveva indossare una veste nuova e bianca prima di unirsi agli altri fedeli in Chiesa. La veste bianca, quindi, esprime la purezza dell’anima tornata senza macchia dopo il Battesimo, il cambiamento profondo e il rinnovamento interiore che il sacramento porta a chi lo riceve.
Per terminare questo approfondimento sugli aspetti rituali e simbolici del battesimo, desidero sottoporre alla vostra attenzione questa preghiera:
Signore, forse quando sono stato battezzato non ero che una bambina, inconsapevole. Ora però conosco molto bene la grandezza del dono che mi hai fatto: so che Tu, Padre buono, Dio Onnipotente, mi hai innestata in Cristo, tuo Figlio, immergendomi nella sua morte e risurrezione. So che, grazie al dono del battesimo che mi è stato fatto, sono rinata come tua figlia e Tu, o Dio, mi hai inserito nella tua Chiesa, comunità di salvezza, che ha professato la fede per me, quando non sapevo cosa fosse la fede. La fede nel solo battesimo, professato per il perdono dei peccati, mi ha resa membro attivo e responsabile della tua Chiesa, Signore, e oggi so che nella fede della Chiesa, che mi ha amata fino ad accogliermi tra i credenti, nel battesimo che sigilla questa fede, Tu, Dio eterno e fedele, mi hai dato un futuro che non finisce mai e una speranza che non delude mai, perché fondata nella fede e nell’amore. Signore, ti ringrazio, per sempre!