Controllati da un Qr code molti Italiani non potranno più lavorare
di Gian Piero Bonfanti
–
DA OGGI NELLA NOSTRA COSTITUZIONE VIENE MENO UN PRINCIPIO SANCITO NELL’ARTICOLO 1
Da oggi nella nostra Costituzione viene meno un principio sancito nell’articolo 1, principio sul quale si basa la nostra Repubblica.
La carta voluta dai nostri padri costituenti ed invidiata da tutto il mondo ha subito infatti un duro colpo nel suo principio fondante.
Ricordiamo che l’articolo 1 recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“.
Di fatto non è più così, in quanto abbiamo osservato che è stato volutamente limitato il diritto al lavoro di quelle persone che non si sono vaccinate.
Entra infatti in vigore l’obbligo di Green pass rafforzato o super Green pass per i lavoratori pubblici e privati over 50 anni ed a causa di questa disposizione il futuro di molte famiglie sarà molto incerto.
In altre parole, si condanna ad una sospensione lavorativa coloro che hanno effettuato una scelta personale in merito alla vaccinazione collettiva.
Essere sospesi comporta il fatto di non poter avere un reddito ed in molti casi viene meno l’unico sostentamento della famiglia.
Una condanna che prevede una punizione superiore a provvedimenti presi nei confronti dei più efferati criminali.
Una crudeltà che si poteva comunque intuire dai toni sempre più accesi da parte di chi vuole imporre il trattamento sanitario obbligatorio a tutto il paese e, a prescindere da quale sia l’opinione in tema di vaccinazioni, si può tranquillamente affermare che le misure che da oggi verranno intraprese sono quantomeno sproporzionate.
Una discriminazione verso una parte minoritaria della popolazione che comunque riguarda una quantità enorme di persone, se consideriamo gli over 50 non vaccinati con le loro famiglie.
Abbiamo anche assistito a scene inaudite, con personaggi che si sono stracciati le vesti auspicando torture per coloro che vengono classificati come no-vax.
Ci ritornano alla mente le battaglie di una certa parte politica che ha tenuto in scacco tutto il governo per lungo tempo facendo credere che l’Italia fosse un paese che discriminasse gli omosessuali e che vi fossero stati molti episodi di bullismo quando invece erano stati segnalati all’Oscad – Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori che opera presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’interno – solamente 26 casi di discriminazione di genere in due anni.
In quel contesto si è messa in discussione la Costituzione per esaudire i desideri di una parte esigua della popolazione, mentre ora non vengono prese in considerazione le istanze di milioni di persone i cui diritti sono calpestati.
A causa di questi ultimi provvedimenti riguardanti il Green pass si creano a tutti gli effetti cittadini di serie A e cittadini di serie B.
L’aspetto che lascia perplessi è il fragoroso silenzio di chi si sente al sicuro per aver ottenuto un lasciapassare a tempo.
Sì, perché il sistema sociale che è stato implementato grazie a quanto accaduto negli ultimi due anni, e che ci porta molto vicini al modello cinese, permetterà il controllo totale delle masse, oggi con la scusa della pandemia, domani con la scusa dell’ecologia e via dicendo.
L’obiettivo, oramai chiaro, è quello di associare ogni individuo ad un QR Code, in modo da averne il controllo.
Neanche la sospensione di alcune misure imposte dal governo ha scosso l’Italia.
Dall’11 febbraio scorso infatti non c’è più l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto ma ciononostante si vedono ancora persone mascherate sia per strada, sia negli spazi aperti, sia negli abitacoli vuoti delle loro vetture.
Questo segnale ci fa comprendere che le nostre abitudini sono variate in modo drastico, andando ad agire persino sulla nostra psiche. La strada sarà impervia ma non dobbiamo rinunciare alla nostra libertà e, nel contempo, abbiamo l’onere di continuare a ricercare la verità.