Strada facendo: tutti sogni o tutti segni?
a cura di Angelica La Rosa
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DON UGO BORGHELLO: “LA VITA È PROPRIO UN CONTINUO IMPASTO DI LUCI E DI OMBRE, NON C’È UN GIORNO TUTTO BELLO E NEPPURE UN GIORNO TUTTO BRUTTO, MA SEMPRE UN INSIEME, DAL SENSO MISTERIOSO“
Dopo 50 preghiere per i cercatori di speranza [Effatà Editrice, Cantalupa (To) 2014], lo schema del libro di Stefania Perna Strada facendo: tutti sogni o tutti segni? (Edizioni Cantagalli, Siena 2016) è il medesimo: una raccolta di preghiere, scritte dall’autrice e corroborate dai pensieri di santi e di grandi uomini del passato che sembrano quasi funzionare da architravi e fondamenta per l’intero saggio.
Preghiere che nascono da dubbi e fragilità del nostro quotidiano, che poi sfociano nella consolazione dell’amore e della misericordia di Dio. In un’epoca in cui, tra tanti tabù violati, è ormai imperante la ritrosia a mettere a nudo l’anima, l’autrice mette in discussione tale tabù moderno e apre il suo cuore ai lettori e a Dio.
Strada facendo, come il titolo della famosa canzone di Claudio Baglioni, richiama la metafora della vita, «per scoprire d’un tratto un Dio vicino, che percorre le stesse strade. Per darci pace, e rendere i nostri passi sicuri». È il significato principale che Stefania Perna ha voluto dare a questo suo libro, prendendo le mosse dalle parole che l’apostolo Matteo riporta nel suo Vangelo: «Strada facendo, predicate a tutti, dicendo che il regno dei cieli è vicino» (10,7).
L’autrice è convinta che queste due righe, contengano proprio il senso profondo di tutto il Vangelo in due sole frasi. Infatti afferma in una intervista a Radio Vaticana, che “ la prima frase, “strada facendo”, è una metafora della nostra vita, che è come un cammino e quindi, in quanto tale, non raggiunge mai la pace totale di chi è arrivato, anche se si dice spesso di qualcuno che “è arrivato!” in senso sociale o economico.
Invece la vita è un cammino e quindi, come tale, ha sempre qualcosa di precario: infatti “preghiera” e “precario” hanno la stessa radice, perché solo chi si sente precario prega profondamente. E inoltre, camminando, si incontrano sempre nuovi orizzonti. Soprattutto se si cammina in montagna ci si rende subito conto che ad ogni curva c’è uno scenario nuovo e così anche nella vita.
Che c’entra con la fede tutto questo? Lo spiega la seconda parte della frase: “Dite a tutti che è vicino il regno”. Secondo me, questa è l’unica differenza tra chi crede e chi non crede: sapere che il nostro cammino e il nostro “strada facendo” è accompagnato da un Dio vicino che si è incarnato per dirci che ci è vicino, che cammina al nostro fianco. E quindi, con la sua stessa presenza, ci permette di salvare ogni momento del nostro viaggio…inoltre “strada facendo”, è una frase semplice che usiamo spesso, anche senza rifletterci. Però, ci aiuta a capire che tante volte nella vita, le situazioni non si risolvono perché uno le ha capite razionalmente oppure perché ha pianificato le soluzioni, ma hanno bisogno di tempo, di camminare. A volte la soluzione è solo capire che camminando si apre il cammino o si aprono cammini nuovi ed impensati“.
Nelle pagine di questo libro – scrive nella prefazione don Ugo Borghello – «si susseguono tantissimi spunti di riflessione, che diventano spontaneamente preghiera, anzi, forniscono un metodo di preghiera, che ognuno può sviluppare facilmente, dato che le circostanze che Stefania presenta, sono quelle in cui chiunque può riconoscersi. L’autrice ci aiuta a ricominciare umilmente ogni giorno, traendo spunto da ciò che ci succede, dentro e fuori, nel quotidiano e agganciandolo alla Parola, ai Salmi, al Vangelo: la preghiera profonda in fondo non è altro!».
Lo stile è semplice, e i temi proposti dall’Autrice sono lontanissimi da qualsiasi retorica; vi è piuttosto il tentativo di stare vicino a chi, nella quotidianità, spesso s’interroga sul misterioso e travagliato desiderio di felicità. Le riflessioni offerte nel suo libro da Stefania Perna sono arricchite da brevi testi di santi e pensatori di ogni tempo, con particolari riferimenti alla Sacra Scrittura. «C’è chi – precisa ancora don Borghello – passa la vita a fuggire dalle ombre, sognando una vita apparentemente facile e piacevole, come un lenzuolo bianco, senza problemi, ma privo di qualunque significato: un lenzuolo non appassiona. E invece la vita è proprio un continuo impasto di luci e di ombre: non c’è un giorno tutto bello e neppure un giorno tutto brutto, ma sempre un insieme, dal senso misterioso. Solo l’amore e l’Amore, danno senso ad ogni cosa, alla gioia e al dolore, alla luce e alle ombre».
Il libro della prof.ssa Perna non è un una raccolta di preghiere come ce ne sono tante in giro, ma ha un pregio in più: accompagna con parole scritte che generano altrettanti pensieri e preghiere.
In un altro paragrafo del libro leggiamo: «Se i conti tornano, il cuore è pieno, come negli alberghi di Betlemme. / E per Te non c’è posto»; e poi: «Non sappiamo bene cosa chiederti e cosa ci convenga davvero. / Troppe contraddizioni. / E sembra sbagliata qualunque richiesta. / Ma Tu ci inviti a non aver paura di avere poche parole. / Basta che siano davvero “parole di vita”».
E’ lungo il numero degli autori in cui ci si imbatte qua e là e mai a caso. Le pagine di questo libro si intrecciano come viottoli di campagna tra i viali e i sentieri di autori che camminano e hanno camminato con noi. Tra le citazioni riportate dall’autrice spiccano i padri della Chiesa (Sant’Ambrogio, Sant’Agostino, San Bernardo), i grandi patroni (San Francesco d’Assisi, San Francesco di Sales) e i grandi mistici degli ultimi secoli (San Giovanni della Croce, San Filippo Neri, Santa Bernadette Soubirous, Santa Teresa di Lisieux, Divo Barsotti), fino ai fondatori (san Josemaría Escrivá, don Luigi Giussani, Chiara Lubich) e agli ultimi tre papi (san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco).Accanto a loro, tanti illustri “compagni di strada”: Michel Foucault, Carl Gustav Jung, Eugenio Montale, Herman Hesse, Antoine de Saint-Exupery, Rainer Maria Rilke. Non tutti cattolici e nemmeno tutti credenti ma animati da una sincera ricerca della verità sull’uomo. Strada facendo è, in definitiva, un libro insolito ma sensibile ai “segni dei tempi”.
“È bella la strada per chi cammina/è bella la strada per chi va/è bella strada che porta a casa/e dove ti aspettano già” dice una ballata dell’indimenticabile cantautore cattolico Claudio Chieffo (1945-2007). Il cammino della vita è positivo e bello perché c’è una mèta, anzi perché c’è “qualcuno” che ne costituisce l’origine e lo scopo: il senso religioso è l’esigenza di questa grande positività. Che è fatta, è costituita in tutte le fibre del nostro corpo e cuore di una Persona, Gesù Cristo, morto e risorto per noi, oggi, qui, adesso. E Stefania Perna ci aiuta a camminare con il cuore teso a questo Fatto.