L’arcivescovo Gallagher a Beirut per rinnovare preghiera e vicinanza di Papa Francesco al popolo libanese
di Giuseppe Brienza
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INIZIA OGGI UNA VISITA DI 5 GIORNI IN LIBANO DEL SEGRETARIO VATICANO PER I RAPPORTI CON GLI STATI MONS. GALLAGHER, CONFERMANDO LA VICINANZA DI PAPA FRANCESCO AD UN PAESE IMMERSO IN UNA DIFFICILE CRISI SOCIALE, ECONOMICA E POLITICA
Il Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati mons. Paul Gallagher, su richiesta di Papa Francesco, inizia oggi una visita in Libano che proseguirà per ben 5 giorni, fino al 4 febbraio. L’iniziativa conferma la sollecitudine e la continua vicinanza del Santo Padre al popolo e alla Chiesa maronita in questo momento di grande difficoltà sociale, economica e politica per l’intero Paese.
Il viaggio dell’arcivescovo inglese nominato da Papa Francesco nel 2014 a capo della diplomazia vaticana avrà come prima tappa la capitale Beirut, al fine di rievocare assieme alle autorità civili e religiose numerose ricorrenze e anniversari che legano il Paese dei Cedri alla Santa Sede.
Quest’anno ricorrono, anzitutto, cadono i 75 anni delle relazioni diplomatiche tra il Vaticano e il Libano e il 25° anniversario del viaggio di san Giovanni Paolo II nel Paese in occasione della firma, il 10 maggio 1997, dell’esortazione apostolica post-sinodale Una speranza nuova per il Libano, frutto del Sinodo svoltosi a Roma nel 1995.
Risale inoltre al 2012, dieci anni fa, il viaggio apostolico di Benedetto XVI. Anche in quell’occasione fu firmata a Beirut un’esortazione apostolica post-sinodale, l’Ecclesia in Medio Oriente, seguita al Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente del 2010.
Durante la sua permanenza, monsignor Gallagher incontrerà le autorità dello Stato, i patriarchi e i vescovi cattolici e ortodossi, oltre ai capi religiosi musulmani e drusi e a personalità del mondo della cultura e della politica.
Farà inoltre visita ad alcuni luoghi e comunità significativi e parteciperà il 2 febbraio all’apertura del simposio su “Giovanni Paolo II e il Libano”, organizzato dalla Holy Spirit University of Kaslik-Université Saint-Esprit de Kaslik (USEK), università fondata dall’Ordine Libanese Maronita nel 1961.
Oltre a mons. Gallagher, alla sessione inaugurale del simposio che si terrà nella piccola ma significativa città di Kaslik, vicina alla Sede del Patriarca maronita e presidio negli anni della guerra civile della difesa militare nel Libano, sono previsti anche gli interventi dell’Abate Neemtallah Hachem, Superiore generale dell’Ordine Libanese Maronita e dell’Ambasciatore del Libano presso la Santa Sede Farid el Khazen. L’attenzione sulla partecipazione al Convegno dell’alto rappresentante vaticano è alta poiché, secondo alcune interpretazioni mediatiche, la trasferta dell’Arcivescovo Gallagher in terra libanese servirebbe principalmente a “sondare il terreno” in vista di una prossima visita di Papa Francesco nel Paese dei Cedri.
«Il Libano – ha scritto Giovanni Paolo II ai vescovi cattolici libanesi il 7 settembre 1989 – è qualcosa di più di un Paese: è un messaggio di libertà e un esempio di pluralismo per l’Oriente come per l’Occidente». Non a caso l’Università dello Spirito Santo di Kaslik, sede e ente patrocinatore del Simposio, è un presidio storico dell’identità maronita anche dal punto di vista degli studi teologici.