Ecco chi è san Tommaso d’Aquino
di Mariella Lentini*
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“I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)
È uno dei filosofi più importanti della storia: “dottore della Chiesa” per la sua sapienza, “dottore Angelico” per la sua purezza di cuore. Tommaso d’Aquino, figlio del potente e ricco conte Landolfo e di Teodora, nasce nel 1225 a Roccasecca (Frosinone). A Teodora, già madre di undici figli, in attesa di Tommaso, un eremita predice: «Ti nascerà un figlio di eccezionale talento e grande santità». Bimbo di pochi anni, per la sua educazione viene affidato ai frati benedettini di Montecassino dove stupisce tutti per la sua precoce e straordinaria intelligenza, anche se viene schernito dai suoi compagni con l’appellativo “bue muto” perché parla pochissimo. Il santo prosegue gli studi a Napoli dove, nel 1244, chiede di entrare nell’Ordine Mendicante dei Domenicani. Strenuamente contrario a questa scelta, saputo del suo viaggio verso Parigi, il padre lo fa rapire e tenere prigioniero dai suoi fratelli, nella fortezza di Monte San Giovanni Campano (Frosinone). I fratelli tentano in tutti i modi di dissuaderlo, ma vista la sua ferma volontà e per intercessione della madre, dopo un anno lo liberano. Tommaso si reca a Parigi dove studia teologia sotto la direzione di Sant’Alberto Magno.
Il santo è dotato di un’intelligenza così fulgida che Sant’Alberto lo designa come suo allievo preferito. Tommaso, pur rimanendo umile (prega sempre, digiuna), diventa famosissimo e dal 1252 si dedica all’insegnamento universitario di teologia a Parigi, Bologna, Orvieto, Roma, Viterbo e Napoli. Scrive opere geniali come la Summa Teologica, con le quali affronta interrogativi sull’esistenza di Dio, sul rapporto tra corpo e anima ed esprime la sua opposizione a coloro che ritengono la fede incompatibile con la ragione. Il santo commenta il Vangelo, predica al popolo, è affabile, gentile, seguito da un pubblico sempre più numeroso. Ma quando nella Chiesa di San Domenico, a Napoli, ha una visione mistica, confessa umilmente a un amico: «La mia scienza, i miei scritti mi sembrano solo paglia innanzi alla grandezza di Dio che mi è stata rivelata». Si racconta anche di tanti miracoli, tra i quali la guarigione di una donna dopo aver toccato il mantello del santo. Tommaso d’Aquino muore nel 1274 nel Monastero di Fossanova (Latina). È patrono di librai, teologi, filosofi, studenti, scuole cattoliche, licei, università e dei fabbricanti di matite.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”