Frequenze e caratteristiche delle separazioni in Italia

Frequenze e caratteristiche delle separazioni in Italia

di Pietro Licciardi

IN UNA RICERCA PUBBLICATA DAL CENTRO STUDI SU POPOLAZIONE, SOCIETÀ E POLITICHE “NEOEDEMOS” LE TIPOLOGIE DI COPPIE CHE IN ITALIA HANNO LE MAGGIORI CHANCES DI NON SEPARARSI…

Il foro indipendente di analisi e osservazioni Neodemos ha da poco pubblicato lo studio di Antonella Guarneri, Francesca Rinesi, Romina Fraboni e Alessandra De Rose sulla durata dei matrimoni in Italia e su quale tipologia di coppie ha maggiori probabilità di non separarsi.

L’indagine è stata condotta incrociando i dati raccolti da fonti amministrative con quelli della rilevazione dei matrimoni per il periodo 1975-2015 ed evidenzia un progressivo calo della durata di tenuta dei matrimoni e del loro numero dall’introduzione in Italia della legge sul divorzio – promulgata il primo Dicembre 1970 – ad oggi. 

A resistere ancora sono i matrimoni celebrati nel 1975, tutti per lo più ancora intatti con appena 21 separazioni ogni 1000 matrimoni iniziali. Il minimo di sopravvivenza delle unioni è nel 2000, con 61 separazioni ogni 1000 matrimoni, mentre negli anni successivi si registra una lieve ripresa.

Come sottolineano le autrici sembra essere in atto «un processo di selezione, nel senso che i matrimoni recenti, sempre meno numerosi, avvengono tra partner molto motivati e in condizioni socio-economiche favorevoli, in grado cioè di superare le difficoltà che i giovani adulti hanno dovuto affrontare nella seconda decade del 2000». 

Interessante il dato sulle caratteristiche delle coppie prese in esame. Ad esempio i matrimoni celebrati con rito civile, in forte crescita negli ultimi anni, sono molto più fragili di quelli registrati con rito religioso, anche se più si procede in avanti negli anni il divario tende a ridursi. Ampio anche il differenziale territoriale. Al Nord e al Centro Italia i tassi di separazione sono più elevati e diminuisce la sopravvivenza dei matrimoni rispetto al Sud, dove la “tenuta” dei matrimoni è maggiore, anche tra chi si è sposato molti anni prima. Per fare un esempio dopo 15 anni dalle nozze restano intatte 900 unioni su 1000 per chi si è sposato nel 1975 e solo 760 per chi si è sposato nel 1995. Al Sud invece, sempre dopo 15 anni, sono circa 960 i matrimoni celebrati nel 1975 a rimanere intatti, mentre i matrimoni del 1995 che sopravvivono alla stessa durata sono ancora circa 900.

Anche il regime patrimoniale scelto al momento del matrimonio sembra influire sulla tenuta: i matrimoni in regime di comunione dei beni risultano essere più solidi di quelli con separazione. Tra i matrimoni celebrati nel 2000 quelli più longevi, a qualsiasi durata, sono quelli celebrati nel Sud con rito religioso e in comunione dei beni. Al contrario, i matrimoni meno duraturi sono quelli celebrati nel Nord con il rito civile e in separazione dei beni.

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