C’è una grande responsabilità che grava su chi ha più dimestichezza con le cose di Dio
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI GIOVEDI’ 27 GENNAIO 2022
Dal Vangelo secondo san Marco 4,21-25
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
COMMENTO
«Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto?». Tante volte chi partecipa alla vita della Chiesa più da vicino non si rende conto di quanto le proprie scelte e le proprie azioni possano essere un buon esempio, capace di spronare i lontani all’amore di Dio, oppure un cattivo esempio, che diventa scandalo, cioè letteralmente ostacolo, alla loro fede. Spesso non si riflette a sufficienza sulla responsabilità che grava su chi ha più dimestichezza con le cose di Dio. Tante volte i credenti hanno modi di comportarsi e di pensare assai simili a chi credente non è, il che significa che la luce della fede non è più in grado di illuminare le scelte, grandi e piccole della vita, e che l’insegnamento di Cristo è diventato qualcosa di insignificante e di inutile nella nostra vita e nella vita di chi incontriamo. E questo fa male a noi e ai nostri fratelli.