Il vero missionario non cerca di essere il protagonista della vita di fede delle persone che incontra
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI MERCOLEDÌ 26 GENNAIO 2022
Santi Timoteo e Tito
Dal vangelo secondo Luca 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
COMMENTO
«Li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi». La missione del discepolo è questa: anticipare la venuta del Signore. Il discepolo non deve sostituirsi al Signore, quasi pensando che la venuta del Regno di Dio dipenda da lui, ma deve semplicemente preparare le persone che gli sono affidate all’incontro con il Signore.
Al discepolo deve stare a cuore il fatto che le persone incontrino Gesù, che imparino a vivere nell’amore di Dio. Quando avrà fatto questo, il discepolo avrà compiuto la sua opera. Il vero discepolo di Gesù. Il vero missionario del suo amore, non cerca di essere lui il protagonista della vita di fede delle persone che incontra, ma cerca di far sviluppare nelle persone la fede in Dio e l’amore per Lui.