“Mother of God”: da oggi disponibile il nuovo lavoro di Debora Vezzani

“Mother of God”: da oggi disponibile il nuovo lavoro di Debora Vezzani

di Simona Trecca

È DISPONIBILE DA QUESTA MATTINA SULLE PIATTAFORME DIGITALI IL NUOVO SINGOLO DI DEBORA VEZZANI “MOTHER OF GOD”. LA CANTAUTRICE CRISTIANA OFFRE UN BRANO CHE HA COME TESTO L’AVE MARIA IN INGLESE, FRUTTO DI SOFFERENZA MA CHE PROROMPE IN UN OCEANO DI GIOIA

Luminosa, piena di gioia, moglie, mamma di tre figli e the last but non the least cantautrice “cristiana”, Debora Vezzani sarà ospite del Sanremo Cristian Music  2022 (Festival della Canzone Cristiana) che si terrà dal 3 al 5 febbraio nella “città dei fiori” con il patrocinio del Comune di Sanremo (direttore artistico: Fabrizio Venturi).

La storia e la musica di Debora Vezzani è rimbalzata velocemente tra i social, ma non ancora tutti la conoscono. Ed è un grande peccato perché questa donna è un prodigio della natura!

Debora nasce il 25 marzo 1984, Festa dell’Annunciazione e, nella sua vita, le date sono importantissime perché come dice lei stessa sono delle “Dioincidenze”. Purtroppo sua madre, in grandi difficoltà personali, l’abbandona in istituto. Viene adottata in piena adolescenza, ma i suoi genitori adottivi si separeranno successivamente. In quel periodo, fidanzata con un ragazzo racconta: «per la voglia di formare la famiglia che non avevo mai avuto, ho insistito per sposarmi; lui, non credente, mi ha assecondata, sposandomi per farmi un favore. Il matrimonio con queste basi, si è inevitabilmente rivelato in disastro e ci siamo separati».

Nel 2011 attraversa il periodo più buio della sua vita, un matrimonio fallito e una vita da ricostruire. Le viene commissionato di scrivere la musica per il Salmo 139. Sarà come san Paolo apostolo sulla via di Damasco! Quel Salmo parlava proprio a lei e alla sua situazione. Ed è allora che si è sentita figlia di Dio. E tutto ha preso una piega diversa. Nasce Come un prodigio che l’ha portata a ribaltare le sorti della sua vita. Dalla richiesta e approvazione dell’annullamento del suo matrimonio alla missione accolta in nome di Cristo: cantare e scrivere canzoni per avvicinare persone al Signore.

Dal 2011 ad oggi ne ha fatta di strada, le sue canzoni sono molto seguite sui social, da “Il Magnificat” a “L’inno all’amore”, trasposizioni dei noti brani evangelici. Debora Vezzani ha la dote di non sminuirne l’elevato significato spirituale ma di farlo suo e proporlo come una preghiera gioiosa che sale al cielo.

Tutte le sue canzoni hanno la caratteristica di riflettere la sua carica vitale, l’energia e la grande fede che la contraddistingue. La canzone Il Prodigio dei prodigi esprime il fulcro del messaggio che Gesù ha lasciato alla mistica pugliese Luisa Piccarreta (1865-1947), ovvero «il Richiamo della Creatura nell’ordine al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio». Come ama ripetere la Vezzani, le iniziali del suo nome e cognome sono le stesse della Divina Volontà di cui si sta facendo promotrice instancabilmente insieme alle sue canzoni, in giro per l’Italia, facendo conoscere la sua storia e quella della Piccarreta, Terziaria Domenicana nata a Corato il 23 aprile 1865 e morta nel 1947 in odore di santità, dopo un’intera esistenza terrena vissuta «nel letto del dolore accettato in costante e gaudiosa uniformità al Volere Divino».

Oggi esce poi sui digital store l’ultimo lavoro di Debora, “Mother of God”, la preghiera dell’Ave Maria in lingua inglese. Una poesia da ascoltare, un balsamo per l’anima. Una melodia maturata all’ombra dei diversi pellegrinaggi al santuario di Medjugorje che hanno sempre lasciato un segno positivo sulla donna e sull’artista.

Ancora una volta la Vezzani dimostra che una nuova evangelizzazione è possibile, sgretola lo stereotipo della donna cristiana «triste, baffuta e vestita di nero», racconta una fede piena di gioia, quella stessa gioia che il sacerdote a fine messa ci dona nel nome del Signore. E i suoi occhi illuminati e luminosi, ci dicono che una volta incontrato Cristo non lo si abbandona più come nella sua appassionata canzone I.N.R.I., Io non ritorno indietro…

No, Debora, non tornare indietro, vai avanti così per la tua vocazione!

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