I vescovi Munilla e Argüello all’attacco dell’abortista Macron
di Angelica La Rosa
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MOLTI PAESI E POPOLI CATTOLICI DOVREBBERO SCEGLIERE TRA “ESSERE EUROPEI” O TRADIRE I VALORI
I vescovi spagnoli Munilla e Argüello hanno risposto per le rime alla richiesta di Macron di volere inserire l’aborto come “diritto europeo”. Entrambi hanno rilevato l’incoerenza del presunto diritto.
Con la concisione richiesta da Twitter, il Segretario e Portavoce della Conferenza Episcopale Spagnola, Mons. Luis Argüello (v. sopra), ha sottolineato l’incoerenza della proposta di Macron scrivendo che “Macron propone di aggiungere alla Carta dei diritti fondamentali il diritto all’aborto e la tutela dell’ambiente. C’è una contraddizione più grande di prendersi cura di animali e piante e lasciare senza protezione la vita umana più indifesa?“.
Più analitica la riflessione di mons. José Ignacio Munilla, Vescovo eletto di Orihuela-Alicante, e Amministratore Apostolico della diocesi di San Sebastián, che ne ha parlato durante l’omelia in occasione della Santa Messa per la festa del santo patrono officiata presso la Cattedrale di San Sabastián.
Nell’omelia, approfittando della biografia del santo, ha ricordato le parole di Gesù sulla persecuzione dei cristiani da parte delle autorità, ed in particolare sulla persecuzione del potere contro la vita e la famiglia.
Il vescovo Munilla ha illustrato la recente approvazione dell’eutanasia in Spagna, che arriva a presentare il suicidio come un diritto, e ha parlato del presidente della Francia Macron che, in un discorso pronunciato in parlamento a Strasburgo, ha pubblicamente sostenuto l’incorporazione del “diritto all’aborto” nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
“È ovvio che questa richiesta naviga in quella che è l’ideologia del momento, in una sorta di pensiero unico che viene introdotto attraverso i media e anche attraverso le leggi e tutte le iniziative legislative“, ha spiegato il vescovo. “Se l’aborto venisse introdotto come un diritto nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali, allora ovviamente ci sarebbero molti paesi che dovrebbero scegliere tra essere europei o tradire i propri valori. E molti cittadini d’Europa si chiederebbero se il progetto è ispirato da radici cristiane o no. Siamo quindi in un momento molto delicato, in cui la mancanza di tutela della vita concepita, e non nata, viene qualificata come un diritto, in cui si afferma addirittura che può essere reato per qualcuno pregare, e pregare per la vita, davanti a un luogo in cui si sacrificano vite innocenti. Sì, lo so che quello che dico è contro corrente, ma penso che se la Chiesa tacesse, griderebbero i sassi. Gesù è diventato il sale della terra, non lo zucchero del mondo. La vita è un dono che ci supera“.
A seguire l’omelia integrale di monsignor Munilla.
Purtroppo è la stessa Francia che ha bloccato l’inserimento delle radici cristiane nella costituzione europea, decretandone così il fallimento.
Ed è straziante che queste parole siano state pronunciate solo da un vescovo, mentre dovrebbero essere gridate da tutti i primati europei e forse anche dal sommo pontefice.