La fattoria degli animali, ovvero quando alcuni “animali” sono più uguali degli altri
A cura di Angelica La Rosa
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GEORGE ORWELL MORIVA IL 21 GENNAIO DEL 1950. LO VOGLIAMO RICORDARE CON UNA DELLE SUE OPERE PIÙ ATTUALI: “LA FATTORIA DEGLI ANIMALI” (ANIMAL FARM), UNA NOVELLA ALLEGORICA PUBBLICATA PER LA PRIMA VOLTA IL 17 AGOSTO 1945. UN TESTO DENSISSIMO DI ALLUSIONI A EVENTI STORICI REALMENTE ACCADUTI
La “Fattoria degli animali”, che si trova facilmente su YouTube in Cartoni animati, riassume la vicenda narrata dal famoso libro di George Orwell.
Pur essendo un’animazione è un film destinato a un pubblico adulto. Ma non perché ci siano scene di sesso o violenza bensì per i significati che possono essere colti solo dagli adulti. Naturalmente anche i bimbi possono guardarlo: seguiranno una storia animata di animali parlanti ma non ne capiranno i significati simbolici.
Il finale del cartone animato vede la ribellione degli animali, ma questa è totalmente assente dal libro che, come spiega il sito “Film Garantiti”, termina con la triste presa di coscienza che la rivoluzione, lungi dal risolvere i problemi, ha privato totalmente gli animali della libertà.
La “Fattoria degli animali” è un testo densissimo di allusioni a eventi storici realmente accaduti:
– la bandiera della Fattoria degli Animali raffigura un corno ed una zampa incrociati, in riferimento alla falce e martello;
– la Rivoluzione degli animali e la cacciata di Jones ricordano la Rivoluzione russa del 1917 e il rovesciamento dello zar;
– l’invio di piccioni nelle fattorie vicine per diffondere la rivoluzione ricorda l’ondata rivoluzionaria incoraggiata dal Comintern che colpì numerose nazioni europee negli anni immediatamente successivi;
– il rifiuto degli umani di riferirsi alla Fattoria degli Animali con il suo nuovo nome, ostinandosi a chiamarla Fattoria Padronale, richiama il mancato riconoscimento diplomatico dell’Unione Sovietica da parte delle potenze occidentali negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione;
– la “battaglia della Stalla” (Battle of the Cowshed) evoca la guerra civile russa che oppose l’Armata rossa bolscevica all’Armata bianca controrivoluzionaria (aiutata da Regno Unito e Francia, proprio come le fattorie vicine aiutano Jones), che si concluse nel 1920 con la vittoria dei bolscevichi;
– il rifiuto delle galline alla consegna delle uova ricorda l’opposizione dei kulaki alla collettivizzazione;
– il conflitto tra Palla di Neve e Napoleone riguardo all’estensione della rivoluzione alle altre fattorie rappresenta il conflitto tra Trozkij, che voleva esportare la Rivoluzione fuori dalla Russia (rivoluzione permanente), e Stalin, che invece sosteneva la teoria del Socialismo in un solo paese;
– il crollo del mulino a vento evoca l’Incendio del Reichstag, probabilmente causato dai nazisti, la cui colpa venne data esclusivamente ai comunisti;
– le varie costruzioni del mulino a vento indica l’industrializzazione avviata da Stalin nel 1928 con i piani quinquennali;
– il cambio dell’inno della Fattoria da Animali d’Inghilterra richiama il cambio dell’inno ufficiale dell’URSS da L’Internazionale all’Inno dell’Unione Sovietica, che nel testo originale inneggiava a Stalin (tale testo venne soppresso nel 1954);
– la vendita del legname a Frederick ricorda il Patto Molotov-Ribbentrop del 1939;
– il tradimento di Frederick, che paga i maiali con denaro falso e poi attacca la fattoria rappresenta il tradimento dell’alleanza da parte di Hitler, che attaccò la Russia nel 1941 lanciando l’Operazione Barbarossa;
– la Battaglia del Mulino (Battle of the Windmill), vinta dagli animali con la riconquista di ciò che già possedevano ma con grandi perdite, rappresenta la Battaglia di Stalingrado;
– la cena finale tra i maiali e gli umani (tra cui Pilkington) è un’allegoria della Conferenza di Teheran;
– la progressiva corruzione dei maiali e lo stravolgimento dei comandamenti indica la deriva verso un dispotismo tirannico a cui andò incontro l’Unione Sovietica sotto il regime di Stalin.
Ecco il film. Buona visione!
https://www.youtube.com/watch?v=-P9Gfu2rnQM