Piazza San Giovanni (Roma): il diario di una presenza, insieme a quella di altre 5mila persone
di Simona Trecca
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IERI POMERIGGIO MANIFESTAZIONI A ROMA E A MILANO CONTRO IL GREEN PASS E PER IL RIPRISTINO DELLE LIBERTÀ COSTITUZIONALI. NELLA CAPITALE SONO STATI 5MILA I PARTECIPANTI CHE HANNO ASSISTITO AGLI INTERVENTI DAL PALCO SAN GIOVANNI, MENTRE A PIAZZA 25 APRILE 30MILA CITTADINI HANNO ASCOLTATO FRA L’ALTRO LA TESTIMONIANZA DEL BIOLOGO E VIROLOGO FRANCESE PREMIO NOBEL LUC MONTAGNIER
15 gennaio 2022, ore 15.30. Che la manifestazione abbia inizio! Piazza San Giovanni a Roma gremita all’inverosimile, ma la Questura ufficializza in 5.000 unità. Probabilmente mi sono fatta prendere dall’entusiasmo di vedere tanta gente tutta insieme in 42.700 metri quadrati di storia romana che mi sono andata a vedere su internet la capienza della piazza che è stimata in 256 mila unità…
Presenti non solo romani. Dialetti di ogni dove si mischiano, come gli odori delle sigarette e dei panini incartati nell’alluminio e scartati per rubare un morso prima che tutto inizi. Famiglie, bambini, disabili in carrozzina, giovani con i rasta, mendicanti che sperano in una carità maggiore, uomini distinti, pensionati con le seggioline pieghevoli. Tutti presenti quando Roma chiama, come ho letto in un cartello, Roma risponde.
Tante le bandiere, da quelle sarde immancabili, ai cartelli con scritte di ogni tipo che richiamano alla libertà, ai diritti violati, alla verità, alla costituzione, al dissenso del dito medio.
Il palco posto al lato della Basilica di San Giovanni, riflette nei due mega schermi a sinistra e a destra del palco i personaggi che si alterneranno durante la manifestazione. E chi è miope come me ringrazia dell’attenzione rivoltaci.
Un uomo inizia ad incitare la folla con una voce sgraziata, potente ed energica. Scopro che si tratta di Angelo Di Stefano Presidente nazionale delle Partite Iva che urla tutto il suo dolore per una situazione drammatica che coinvolge tanti esercenti e che nonostante i media, e i governanti vogliano illuderci che il Pil sia in ripresa, in realtà la situazione è ben diversa. Il commercio è allo stremo. Urla che oggi non siamo No vax né No Green pass ma siamo i difensori della libertà.
Subito dopo dà la parola a Simona, che al microfono introduce l’argomento “No vaccini ai bambini” e intona lo slogan “Giù le mani dai bambini!”. La piazza all’unisono la segue.
Gli interventi si susseguono, numerosi, brevi e concisi. Iniziano ad alternarsi diversi personaggi, molti non li conosco, faccio fatica a carpirne i nomi, quelli più famosi vengono accolti con esplosioni di gioia e fragore di battiti di mani, con slogan cantati a squarciagola.
Sale sul palco il magistrato Angelo Giorgianni uno degli autori del libro “Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid 19”, che ricorda un medico morto in circostanze drammatiche come Giuseppe De Donno (1967-2021) e il ricercatore Domenico Biscardi (1972-2022). Entrambi appassionati del loro lavoro, quest’ultimo coordinatore di un gruppo di ricerca che ha promesso porterà avanti il suo studio.
Si dedica loro una pausa musicale, la canzone di John Lennon “Imagine”… Arrivano ospiti internazionali a sostenerci in questa lotta, come il giornalista freelance tedesco Markus Heitz, che denuncia il Nuovo ordine mondiale, un sistema economico dominato dalle banche e dai politici corrotti. Riferisce che anche in Germania migliaia di persone scendono in piazza più volte a settimana, ci invita a prendere una posizione e non solo a fare sit-in ma a marciare per strada per far vedere che ci siamo.
Si alternano Elena Fini a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare denominata “Liberazione dallo stato di emergenza, ripristino dei Diritti Costituzionali” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 5 ottobre 2021) per chiedere appunto lo stop dello stato di emergenza nazionale, l’abolizione del Green pass e delle restrizioni previste dai vari DPCM di questi due ultimi anni.
Gli invitati sul palco sono costretti più volte ad alzare la voce perché sopra di noi sovrasta minaccioso un elicottero che gira in tondo e che disturba gli interventi: che massa di ribelli pericolosi che siamo!
Poi sale Andrea Colombini che urla dal palco: «Nella non violenza noi abbiamo già vinto» e fa riferimento alla Corte federale degli Stati Uniti che ha da poco bloccato l’obbligo vaccinale e dei test anti-Covid 19 introdotti dall’amministrazione Biden (lasciato comunque per gli operatori sanitari).
Ci invitano a cantare l’inno d’Italia. E lo facciamo. Poi ci dicono di interromperlo, e lo facciamo. Poi ci invitano a scandire la parola “eroi” per accogliere alcuni ragazzi di Scanzano Jonico partiti dalla Basilicata il primo gennaio e arrivati in piazza a piedi dormendo in tenda per le strade. E lo facciamo.
Più rivoluzionario è l’intervento di Moreno Pasquinelli, metodo e parole dal fronte del dissenso che va giù dritto contro Draghi e il Nuovo ordine mondiale che dobbiamo cercare di far saltare, costruendo una grande opposizione popolare e costituzionale. Si alternano economisti come Antonio Galloni, il giornalista Grimaldi e alla fine mostrano un video emozionante dell’ex Nunzio negli Stati Uniti, mons. Carlo Maria Viganò, che azzittisce la piazza esortando alla lotta pacifica, richiamando alla libertà donata a tutti gli uomini da Cristo, inchiodandoci alle nostre responsabilità, ma cominciando dai politici, dai medici e dai giornalisti. E alla fine il vero miracolo lo fa lui. Ci chiede di recitare il Padre Nostro. Tutti si alzano in piedi e recitano la preghiera.
Terminata la cura dell’anima si ricomincia con gli interventi. Marescialli in pensione, l’attore Enrico Montesano, esponenti delle Forze dell’ordine sospesi, la senatrice ex Movimento 5 Stelle Bianca Laura Granato.
Arriva poi l’intervento di Oxana Lucenti, la cui figlia Giulia, di soli 16 anni è morta 16 ore dopo la seconda dose del vaccino Pfitzer. L’emozione è palpabile, le lacrime scorrono. Anche per lei una pausa musicale “Il Cielo è sempre più blu”, di Rino Gaetano, cantato a squarciagola con grande commozione e gli occhi al cielo che era veramente blu!
Ancora altri interventi, insegnanti come Davide Tutino, un professore di filosofia che, sospeso, sta facendo lo sciopero della fame, rappresentanti di associazioni no profit come La Genesi. Tanta roba, tanti professionisti, tanti personaggi. A volte si sono affacciati solo per uno slogan, per ringraziamenti, per dire noi ci siamo.
La sera scende e il freddo pure. Le luci calde della basilica di San Giovanni e il tramonto romano, ingentiliscono gli animi.
Inevitabilmente ci sono problemi tecnici e i microfoni sembrano non funzionare. La gente allora intona l’inno dei No pass «la gente come noi non molla mai» nell’attesa del ripristino elettrico.
Si continua con qualche comico con battute divertenti e un video per stemperare momenti di tensione quando gli organizzatori dal palco invitano i presenti a rimettersi seduti e a non andare indietro a cortei che sembrano delinearsi in fondo alla piazza ma che non sono stati autorizzati.
Verso le 18 mi vedo costretta a supplicare mio marito ad andare via mentre lui si lamenta: «la prossima volta vengo da solo!»…
Mentre lasciamo la piazza ancora gremita, i lampeggianti azzurri delle macchine della polizia poste in cerchio alla piazza si mischiano con le luci di una Roma bellissima, del suo traffico sempre caotico, dei negozi scintillanti. Un eco delle voci sul palco ci raggiunge mentre percorriamo via Sannio alle spalle del palco.
Me ne vado speranzosa. Il cuore batte ancora. Nonostante l’egoismo umano, la superbia, l’arroganza, l’individualismo, le divisioni, i rancori… Il cuore dell’Italia batte ancora. Una Italia che ha capito, che non molla, che non vuole sottostare a ricatti politici, che ha capito che l’economia per come è concepita oggi ha fatto fuori l’essere umano. Che rivuole la dignità del “Bel Paese”.
Imagine è un inno massonico, Lennon era un personaggio molto ambiguo.
Bisognerebbe fare attenzione a questi autogol!
Tobia