Il vaccino è il paravento della nuova normalità

Il vaccino è il paravento della nuova normalità

di Matteo Castagna

IL SISTEMA HA DIVISO GLI ITALIANI

 

Il Sistema ha diviso gli italiani tra sì vax (la maggioranza) e no vax (la minoranza). E’ un’abitudine piuttosto consolidata, quella di costruire a tavolino il “divide et impera” sulle spalle del popolo. L’abbiamo vista chiaramente nel periodo risorgimentale, in cui il Sistema ha imposto il suo modello di unità nazionale dividendo, nel sangue, legittimisti e rivoluzionari. L’abbiamo visto nel periodo della guerra civile 1943-45 in cui il potere divise, sempre nel sangue, gli stessi connazionali tra fascisti ed antifascisti. Categorie che, sempre i servi del Sistema tirano fuori ancor oggi, alla bisogna, per demonizzare gli avversari. Denominatori comuni: il sangue e l’odio. Ieri come oggi. Con l’unica differenza che, oggi, il sangue non viene sparso, ma inoculato.

Il Sistema è furbo, è retto da persone di mondo, gente dell’alta finanza, cinica e spregiudicata, forse con un’intelligenza superiore alla media, che studia i comportamenti umani, le sue evoluzioni e involuzioni, i suoi appetiti, desideri, tendenze, poi li pilota e li dirige, a seconda delle sue necessità, in una parvenza di democrazia. Bella la trovata della democrazia moderna, cioè la dittatura della maggioranza, accuratamente lobotomizzata dal Sistema comunicativo, come se fossero i numeri a fare la Verità!

Se nel XIX secolo il paravento era instillare nel popolo una sete di emancipazione o libertà (che, in realtà, apparteneva solo ai burattinai del Sistema ed a coloro che si fecero abbindolare dalla sua martellante propaganda) la quale nascondeva la necessità dell’élite massonico-liberale di attaccare la monarchia e colpire la Chiesa, gettando democraticamente il Papa nel Tevere; se, nel XX secolo, il paravento era identico, e nascondeva la volontà di farla finita con il regime autoritario che ebbe la grave colpa di risolvere la questione romana, “ridando Dio all’Italia e l’Italia a Dio” (come disse S.S. Pio XI, dopo la firma dei Patti Lateranensi del 1929) oggi il paravento è costituito dal vaccino, che donerebbe una libertà salvifica, stabilendo il primato idolatrico dello scientismo e, mentre tutti si concentrano su di esso, dividendosi sul colore del paravento, sembrerebbe che pochi si accorgessero che il Sistema ci ha già detto due cose molto importanti: che “nulla sarà più come prima” e che dobbiamo prepararci ad una “nuova normalità”. Inquietante, tanto da dover richiede l’obbligo morale di concentrarsi sull’essenziale e non sui contorni.

A tal proposito, sovviene una frase di grande attualità del grande G.K. Chesterton: “la vaccinazione, nei suoi cento anni di sperimentazione, è stata contestata quasi quanto il battesimo nei suoi circa duemila anni. Ma sembra abbastanza naturale per i nostri politici imporre la vaccinazione, quanto invece sembra loro una follia imporre il battesimo” (“Eugenetics and Other Evils”, cap. VII, 1922).

Vien da chiedersi, dunque, se sia più intelligente e produttivo, rispetto alle imposizioni di un Sistema che non vuole il nostro bene, ma fare solo i suoi interessi, tramite una massa di servi più o meno inconsapevoli, focalizzare le proprie energie sul paravento, ovvero la questione vaccinale, oppure sullo studio e la preparazione nei confronti dei nuovi modelli di vita che ci aspettano. L’ha scritto, recentemente, anche Francesco Giubilei, trovando pochi ma determinati consensi.

A cosa mira una campagna vaccinale che ha dimostrato tutte le sue falle, tanto che persino Marco Travaglio, nel suo editoriale su Il Fatto Quotidiano del 7.01.2021 ha scritto: “…posto che i precedenti 4 decreti anti-Covid in un mese, tutti basati sull’equazione “vaccinati = sani, non vaccinati = malati”, dovevano ridurre i contagi, i ricoveri e i morti, che invece, si sono moltiplicati, possiamo immaginare gli effetti del quinto, che corre dietro ai soliti No Vax (ormai meno del 10%) anziché far qualcosa per i 18 milioni di Sì Vax senza terza dose?” Potremmo pensare che lo scopo sia quello di mantenere ben aperto il paravento, nella confusione generale, per poter costruire, nei tempi che ci vorranno, quella “nuova normalità” che hanno detto di volerci imporre.

In che cosa consiste? Per ora, abbiamo menzione di una “transizione green”, che dovrebbe costruire l’ecologismo di Stato: energie rinnovabili, smaltimento della plastica, auto elettriche, alta velocità ecc.; progressiva digitalizzazione di ogni processo, con tracciamento delle abitudini di ciascuno per il duplice scopo di individuare con precisione i giusti prodotti da vendere a chi effettivamente ne è interessato e di controllo sociale sui comportamenti di ognuno sul piano bancario, fiscale, assicurativo, politico, religioso ecc.

Nella nuova normalità, assolutamente multietnica, dovremmo immaginarci di vivere in un condominio fatto, sostanzialmente, con materiale rigorosamente eco-sostenibile, all’avanguardia sul piano informatico e telematico, nonché tracciato da una centrale operativa controllata dallo Stato o da enti delegati. Tutti gli abitanti saranno muniti di una nuova carta d’identità, che sarà l’ Ultra Green Pass, che diventerà verde solo se ogni obbligazione del Sistema li considererà virtuosi, secondo i parametri di obbedienza. Lentamente, la moneta sarà sostituita da una card, fatta di numeri virtuali. Tutte cose che ci hanno già detto e ripetuto. Non invento nulla, anche perché ho sempre avuto repulsione per il complottismo, da tomista, convinto realista.

I cattolici non ancora secolarizzati troveranno impossibile essere accettati da una società completamente liberal, che esclude il peccato e la morale, derubricandoli come credenze medievali superate, perché in contrasto con l’uguaglianza e la fratellanza universale. La Pietra angolare sarà, umanamente, raddrizzata. Così come l’assistenza alla Messa di sempre verrà considerata progressivamente come un attentato alla parificazione di tutti i credi ed all’obbligatoria accettazione della grande religione universale, senza dogmi e così fluida da essere fatta per coccolare i capricci di ciascuno.

La nuova normalità sarà la ghigliottina per i patrioti e gli identitari, soprattutto per coloro che vogliono vivere, senza compromessi, la fede cattolica. La nuova normalità sarà la vittoria, de iure, del globalismo assolutista sulla tradizione, declinata in ogni sua forma. Vien da chiedersi se non siano tempi maturi per prepararsi agli effetti di questa IV rivoluzione industriale, più che perder tempo ad incaponirsi e dividersi sul paravento, costituito dal vaccino e dall’emergenza sanitaria. Il pericolo, alla portata, è l’esclusione dalla società dei dissidenti nei confronti del Pensiero Unico globale.

Recuperare la lungimiranza che caratterizzò i migliori pensatori cattolici, potrebbe essere utile alla Causa di Cristo Re e della Patria, ma dev’essere disinteressata al lucro ed all’ irrefrenabile desiderio di visibilità di troppi vanesi in cerca d’autore. Sarà una lotta per uomini e donne puri di cuore, scaltri come serpenti, non per tutti. Una lotta di sopravvivenza alla pandemia globalista che si concluderà, non si sa quando, ma col “non praevalebunt”, quindi con la vittoria dell’attuale minoranza creativa, perché così ha promesso Gesù Cristo, luce del mondo, unica Via, Verità e Vita.

 

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Ci deve essere una forma autistica, una mania compulsiva che determina la fissazione sul paravento dei problemi reali…