La sinistra ipocrisia dei nuovi nazicomunisti

La sinistra ipocrisia dei nuovi nazicomunisti

di Pietro Licciardi

SIAMO PRECIPITATI IN UN NUOVO REGIME NAZI-COMUNISTA CHE DEI PASSATI TOTALITARISMI HA EREDITATO ALCUNE CARATTERISTICHE

Per ottant’anni, praticamente da quando è nata l’attuale Repubblica Italiana, i sinistri ci hanno vessato con i loro melensi e falsi miti: la guerra partigiana, il 25 Aprile, l’antifascismo… Più di recente si sono anche inventati il “Giorno della memoria”, ovviamente anche questo a senso unico.

Una lunghissima, ininterrotta sagra dell’ipocrisia che ha potuto reggere tutti questi anni solo grazie all’ignoranza del popolo bue, tirato su in una scuola di stato in cui la cultura è stata poco alla volta sostituita dall’indottrinamento ideologico.

Ciò grazie alla complicità di una Dc avariata da quel cattolicesimo democratico che, come ha lucidamente descritto Gramsci, ha sempre preso il voto dei cattolici, moderato e naturaliter orientato a destra, per traghettarlo a sinistra.

Sinistri ipocriti e falsi anche quando hanno intessuto le lodi della nostra Costituzione, la “più bella del mondo” secondo certi giullari di regime, ma solo perché hanno imparato a manipolarla a piacimento o a ignorarla.

Oggi però la maschera è caduta. 

Dopo la lenta e costante conquista di ogni ambito sociale: dalla scuola, alle università, alle redazioni dei quotidiani, alla tv, allo spettacolo, al cinema e via elencando, i sinistri, tronfi delle loro conquiste, consapevoli di averci tutti saldamente in pugno, hanno nuovamente assaltato la Bastiglia.

Ciò è stato possibile anche perché parte dei cattolici, in passato baluardi e difesa della ragione e della libertà, se non altro perché mai proni di fronte al potere dell’imperatore di turno in virtù della loro fedeltà a Cristo, l’unico Re e legittimo imperatore, si sono, a loro volta, prostrati di fronte al mondo e confusi nel mondo. 

In Italia l’abbiamo tristemente compreso quando molti vescovi e preti hanno fatto da stampella – con uno zelo degno della “chiesa patriottica” cinese – ad un governo ateo che ha osato imporre e disporre delle cose di Dio: dagli orari della liturgia, a quante persone potevano parteciparvi, all’apertura o meno dei luoghi di culto.

Eccoci dunque precipitati in un nuovo regime nazi-comunista, che dei passati nefasti e criminali totalitarismi ha ereditato le caratteristiche: dall’esproprio della proprietà privata e dei frutti dell’onesto lavoro mediante l’esorbitante tassazione, come in Urss, alla soppressione fisica dei soggetti inabili mediante eutanasia, come nella Germania nazionalsocialista, al controllo capillare e oppressivo di ogni nostra più piccola azione quotidiana – provate ad andare in banca a muovere i vostri soldi senza carta d’identità, tessera sanitaria, pin… e poi Spid, Isee, l’onnipresente codice fiscale… – come nella odierna Cina comunista.

Infine, come nella Russia sovietica ci hanno imposto i passaporti interni per poterci spostare da una regione all’altra e mentre nel Reich nazista gli attestati governativi accertavano l’appartenenza alla razza ariana qui e oggi attestano l’obbedienza e la acritica collaborazione col nuovo regime sanitario.

Malatempora currunt. Non illudiamoci: come ieri gli eroici vandeani, gli indomiti insorgenti, i valorosi “briganti” meridionali, dobbiamo anche noi decidere da che parte stare: dalla parte di Dio o da quella dei collaborazionisti di Satana e dei suoi servi.

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