Ti ringrazio Signore, in un anno che non oso definire più difficile degli altri
di Antonella Paniccia
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OGGI PER NOI UN TE DEUM DIVERSO
Ti ringrazio Signore, perché sono qui stasera: nonostante le fragilità, le insicurezze, le ansie, le infermità, gli errori e ogni dolore. Sono qui perché Tu hai voluto che io giungessi a questo giorno, nonostante tutto.
Con pazienza, tenacia e tenerezza infinita mi hai rialzata con mano invisibile in ogni attimo della mia vita, in un anno che non oso definire più difficile degli altri perché da tanto tempo non ne rammento uno facile. Ora sono qui, solamente per Tua grazia. Ci sono per ringraziarti, lodarti, adorarti e riconoscerti – dinanzi a tutti – unico Signore della mia vita e Re dell’Universo.
Tu conosci quanto, a volte, sono debole nella fiducia e la mia incapacità di accettare la croce quando all’improvviso arriva e sembra troppo pesante per le tue forze (farà sorridere ma quest’anno, inciampando, mi è persino caduto addosso mio marito… siamo finiti rovinosamente a terra eppure, prodigiosamente, nessun osso si è rotto). Tu scruti, nel segreto, ogni mia intima ribellione dinanzi alle ingiustizie, alle cattiverie ed ai soprusi del mondo. Eppure, sempre, continui ad amarmi così, nonostante i miei mugugni e i miei difetti. Io Ti riconosco, Signore, nelle infinite consolazioni, nella quiete del cuore dopo le burrasche, nelle piccole e grandi gioie quotidiane, e Tu mi sorprendi con ogni guarigione, con l’amore incondizionato di mio marito e l’affetto sicuro di amici incantevoli, quelli che sanno esserti accanto nei momenti difficili. Così, se talvolta mi sento afflitta, difettosa o scoraggiata, mi viene in mente che forse avrai dei progetti su di me, proprio perché Tu hai predilezione per gli ultimi e ami fasciare le loro ferite.
Grazie, Signore, oggi Ti lodo e Ti ringrazio perché hai voluto farmi il dono immenso di riuscire a vedere oltre, in ogni circostanza della vita…oltre il dolore, la malattia, le immancabili sconfitte, la morte delle persone care.
Grazie Dio, io Ti lodo perché in quell’oltre che mi hai donato di vedere hai racchiuso tutta la incommensurabile bellezza e l’armonia del cielo, un oltre smisuratamente più grande di ogni successo, gloria o vittoria terrena.