Nel giorno della nascita al cielo ricordiamo san Francesco di Sales
di Mariella Lentini*
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“I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)
Nel 1567, nel Castello di Sales, a Thorens, in Alta Savoia (Francia), nasce il primo figlio della famiglia dei nobili di Boisy. Lo chiamano Francesco. Il bambino è intelligente, buono, simpatico. Il padre ripone in lui tante speranze: una carriera brillante come avvocato e politico, un matrimonio prestigioso. Francesco si laurea in giurisprudenza a Padova, ma non ha nessuna intenzione di praticare la professione forense. Vuole essere un sacerdote. Il padre accetta la vocazione del figlio che diventa prete e, poi, vescovo di Ginevra (1602), in un momento in cui la Chiesa subisce l’allontanamento di una parte dei suoi fedeli. La città svizzera è, infatti, abitata dai riformatori protestanti, ispirati da Giovanni Calvino. Così il vescovo cattolico deve trasferire la sua sede nella vicina Annecy, suggestiva città francese adagiata sulle rive di un lago, considerata la “Venezia delle Alpi”. Francesco si distingue per la sua capacità di dialogare con i protestanti calvinisti.
Grazie alle sue doti di persuasione, sia con la predicazione, sia con la parola scritta, Francesco riesce a far rientrare nel Cattolicesimo migliaia di calvinisti. E per arrivare a contattare più persone possibili si inventa un nuovo mezzo di comunicazione di massa: il manifesto. Scrive foglietti e li fa stampare in tanti esemplari, poi li attacca sui muri o li fa scivolare sotto le porte di casa. Per questo motivo Francesco di Sales è considerato il patrono dei giornalisti, degli scrittori cattolici, della stampa cattolica e dei mass media. Le sue parole semplici, che spiegano l’amore di Dio, si rivolgono sia agli umili, sia all’alta società, sia ai laici che agli uomini di Chiesa.
Nel 1610, assieme alla baronessa Giovanna Francesca de Chantal (futura santa) fonda l’Ordine della Visitazione di Santa Maria (monache senza obbligo di clausura, al servizio dell’evangelizzazione e della carità verso i poveri e gli ammalati). Il vescovo scrive oltre duemila lettere e alcuni libri tra i quali Introduzione alla vita devota e Trattato dell’amore di Dio. Alla sua figura si è ispirato San Giovanni Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana. Francesco di Sales muore a Lione (Francia) il 28 dicembre 1622, ma viene festeggiato il 24 gennaio. Il suo corpo riposa ad Annecy nella Basilica della Visitation, mentre il suo cuore è custodito nel Monastero della Visitazione, a Treviso. Nominato dottore della Chiesa, è anche protettore dei sordomuti.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”
Annecy non era una città francese, ma, affacciata sul lago omonimo, apparteneva al ducato di Savoia e, in modo più diretto al duca di Nemour, titolare del Genevois. Negli anni in cui visse ed operò san Francesco di Sales era duca di Savoia Carlo Emanuele I, quello dell’infausta “escalade” con cui tentò recuperare “manu militari” la città di Ginevra. Rischiò anche di vanificare tutto il lavoro del santo per la rievangelizzazione dello Chablais, il Chiablese con capoluogo Thonon. La Savoia transalpina aveva come riferimento Chambery, sede del senato.