La fede di chi non accede ai sacramenti è morta
OLTRE AL PECCATO ORIGINALE, CI SONO TANTI ALTRI PECCATI NATI DALLA SODDISFAZIONE DEI DESIDERI CARNALI O DEI CATTIVI PENSIERI
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Di Teofilo Siculo
Oltre al peccato originale, ci sono tanti altri peccati nati dalla soddisfazione dei desideri carnali o dei cattivi pensieri.
La grazia delle origini è persa e ogni uomo è privo della vita divina, meritevole d’ira e passibile del giudizio di condanna. “Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” (Ef 2,4-5).
Ciò è avvenuto per grazia e per fede e cioè per il dono di Cristo e del Vangelo da una parte e per la risposta di fede dall’altra.
La salvezza viene da Dio, ma passa a te per la fede. Oggi tanti dicono di essere credenti ma non praticanti: la loro fede è morta, perché non accedono ai Sacramenti e non fanno le opere che Dio stesso prepara perché siano fatte. Pur se battezzati, essi decadono dalla grazia e tornano al peccato che li rende “morti” davanti a Dio. Al contrario, chi vive in Cristo fa opere sante che rivelano la sua fede autentica.
I litigi fra conviventi o coniugi o per dividersi l’eredità sono molto frequenti e dimostrano che l’interesse supera gli affetti e genera odi e rancori. Chi vuole diventare ricco, facilmente diventa ingiusto ed egoista. Alla morte, tutto si lascia ed è perduto. Per cui, arricchirsi solo di soldi è una grande stoltezza. Più furbo è chi si arricchisce di meriti davanti a Dio.