Essere amici di Dio è una condizione che non passa!
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI MERCOLEDI’ 22 DICEMBRE 2021
Dal Vangelo secondo san Luca 1,46-55
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
COMMENTO
Sembra che Maria veda una realtà che non esiste: quando mai si sono visti i superbi dispersi, i potenti rovesciati dai troni, gli umili innalzati? Quando mai i ricchi se ne sono andati a mani vuote e gli affamati invece sono stati ricolmati di beni? Mai. Sembra che Maria veda una realtà che non esiste, che non è mai esistita. In realtà Maria vede, con gli occhi della vera fede, la fede autentica, piena, solida e completa, non offuscata né limitata dal peccato né quello originale né quelli personali. E vede la realtà della vera vita, quella eterna, quella che è secondo i piani di Dio, e che qui sulla terra non può dispiegarsi in pienezza perché il male e il peccato la sfigurano. Il cantico del Magnificat ci fa capire che non dobbiamo fidarci delle certezze di questo mondo: sono destinate a venire meno per lasciare spazio ad una realtà diversa. Essere ricchi, essere potenti è una condizione che passa. Essere amici di Dio no. La fede ci fa capire quali sono le cose davvero importanti, che non ci finiranno mai e che mai ci deluderanno.