Ecco come l’Arcivescovo Viganò difende il Cardinal Müller dalle accuse di antisemitismo
Di Emanuela Maccarrone
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MONS. VIGANÒ: “SIMILI DENUNCE CONTRO L’ÉLITE GLOBALISTA SONO STATE PRONUNCIATE ANCHE DA RABBINI ORTODOSSI ED EBREI SOPRAVVISSUTI AI CAMPI DI CONCENTRAMENTO NAZISTI: SONO ANTISEMITI ANCHE LORO?”
“Un’élite finanziaria sta approfittando della pandemia per instaurare un controllo totale sulla popolazione“.
Così ha dichiarato, nel corso di un’intervista resa nota dal St. Boniface Institute il 15 dicembre scorso, il Cardinale Gerard Ludwig Müller, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il cardinale aveva fatto notare la sofferenza e la paura che opprimono i popoli, ai quali sono stati limitati le libertà naturali, mentre una minoranza di ricchi “siede sul trono della loro ricchezza” e non sembrano essere toccati “da tutte queste difficoltà quotidiane“.
Secondo Müller tra gli obiettivi di questa élite vi sarebbe la creazione di un “nuovo essere umano a loro immagine e somiglianza“, a tal punto che l’alto prelato ha dichiarato: “non voglio essere creato e redento a immagine e somiglianza di Klaus Schwab o di Bill Gates o di Soros, persone che volano a Glasgow nei loro jet privati e poi impongono gravi misure di austerità e restrizioni ‘alle masse’ (come si esprimono loro). Da un punto di vista politico, questo non ha niente a che vedere con una democrazia, dove tutti abbiano anche uguali diritti“. A causa di queste sue riflessioni il card. Müller è stato accusato di antisemitismo e di divulgare “ideologie della cospirazione“.
In difesa del cardinale è intervenuto mons. Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America che, contattato dal giornale nordamericano LifeSiteNews, ha contestato le accuse rivolte contro il porporato tedesco.
“Non mi stupisce che la verità provochi reazioni contrastanti in coloro che propagano l’errore che le si oppone. E questa indignazione, tanto forzata quanto immotivata, non avendo argomenti per contrastare la smentita, si sposta spesso sull’interlocutore, nel tentativo di ridicolizzarlo, farlo passare per pazzo o per pericoloso criminale“, ha dichiarato Viganò.
Il monsignore ha richiamato alla mente tutte quelle figure che, rispettando la propria professione e spinti da un vero senso di onestà, da mesi si battono contro il Pensiero Unico: dal virologo al parlamentare, dal giurista all’intellettuale e al parroco che riflettono “sull’inefficacia delle misure restrittive e d’emergenza adottate dai governi, avvalendosi anche dei dati scientifici“.
A parere di mons. Viganò queste figure sono screditate dal “Sinedrio globalista” come eretici, indegni di interrogarsi sui nuovi dogmi della religione della salute definiti dagli esperti delle BigPharma. “Possiamo immaginare quanta onestà e imparzialità possano essere garantite dai controllori pagati dai controllati“.
Secondo Viganò “Sua Eminenza Müller, persona intellettualmente onesta, ha detto cose già denunciate dal cardinale Burke e da mons. Schneider. […] Cose che Klaus Schwab, George Soros, Bill Gates e tutti i seguaci del Grande Reset hanno sempre pubblicamente dichiarato, producendo anche documenti ufficiali e stampando libri in cui spiegano nel dettaglio i diversi scenari prevedibili, dalla pandemia all’emergenza climatica“.
Il prelato ha espresso il suo rammarico nel costatare che i media mainstream tedeschi hanno accusato il cardinale di antisemitismo, per il semplice fatto che George Soros e Klaus Schwab hanno origini ebraiche, mentre hanno scrupolosamente evitato di ricordare che simili denunce contro l’élite globalista “sono state pronunciate anche da rabbini ortodossi ed ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti“.
“Sono antisemiti anche loro?“, si è chiesto mons. Viganò, aggiungendo che l’attuale emergenza pandemica si può trasformare anche per “un tempo di grazia perché permette a tutti di prendere coscienza del male intrinseco, e denunciato da più parti, per poter valutare con sguardo soprannaturale ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi“.