Sforzo, sacrificio, rinuncia: non si arriva al Regno dei Cieli senza fatica

Sforzo, sacrificio, rinuncia: non si arriva al Regno dei Cieli senza fatica

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AI VANGELO DI GIOVEDÌ 9 DICEMBRE 2021

Dal Vangelo secondo san Matteo 11,11-15

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

COMMENTO

«Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono». È una frase che se male interpretata può sembrare sconcertante. Ma il suo significato è chiaro: per entrare nel regno dei cieli occorre sforzo, sacrificio, rinuncia. Non ci si arriva senza fatica. La sapienza popolare ha tradotto questa frase con le parole: «non si va in Paradiso in carrozza». Il Signore non ci parla con un linguaggio duro per spaventarci, o peggio ancora per deprimerci, ma per spronarci all’impegno, alla lotta contro il peccato. L’impegno, la lotta, il sacrificio richiedono senz’altro la nostra buona volontà, ma non dobbiamo credere che dobbiamo fare tutto da soli: è il Signore che suscita in noi il desiderio di bene e ci aiuta nel cammino di crescita nel bene, per questo è un cammino che non solo dobbiamo intraprendere, ma che possiamo intraprendere, sicuri del successo finale, perché in questo combattimento il Signore è accanto a noi.

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