Draghi e Macron, l’Interpol, l’Oms e un’oscura organizzazione transnazionale
Di Gian Piero Bonfanti
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PER VEDERE COSA SUCCEDE NEL MONDO È NECESSARIO ESSERE “COMPLOTTISTI”?
Mentre tutto il mondo è distratto da temi divisivi come quelli legati al covid 19 (vaccini sì o vaccini no, green pass e lockdown ad oltranza) ecco che nell’indifferenza di molti assistiamo ad avvenimenti rilevanti che determineranno il nostro futuro.
Quasi come una doccia fredda abbiamo assistito all’accordo siglato tra Italia e Francia (o meglio tra Mario Draghi ed Emmanuel Macron, firmato a Roma con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella) nel quale si prevede di incrementare la cooperazione tra questi due paesi, creando collaborazioni strette nella politica, nel settore economico e culturale dei due paesi.
Di questo accordo si parla sin dal 2017, e sarebbe rivolto alla crescita dei due paesi tramite una maggiore interconnesione, ad esempio, tra Confindustria e Medef e tra Caisse des Dépots e Cassa Depositi.
Tuttavia in questo trattato si trattano anche altri settori d’interesse, come le politiche di difesa, quelle migratorie e di giustizia, la conquista dello spazio, compreso i lanciatori che portano in orbita i satelliti. Infine l’accordo prevede sinergie nella cultura, nell’istruzione e nella ricerca.
Una svolta epocale insomma che, a quanto pare, sembra essere un disegno messo in atto all’oscuro del nostro parlamento, come se la questione fosse di poco conto.
D’altronde, non ci stupisce l’atteggiamento di un governo che oramai non conferisce alle camere la funzione dibattimentale, bensì le considera alla stessa stregua di un luogo di ritrovo per persone che devono seguire ordini di scuderia.
Forse il sistema costituzionale è completamente in crisi? Forse ci dovremo adattare a modelli di governi esteri?
Parallelamente infatti rileviamo un’altra notizia di notevole importanza, che apparentemente non è per nulla collegata all’accordo italo-francese, ma che comunque ci fa riflettere sulla direzione che si sta prendendo nel campo delle politiche internazionali.
Apprendiamo cioè che il generale degli Emirati Arabi Ahmed Nasser Al-Raisi è stato eletto presidente dell’Interpol nei giorni scorsi.
Il personaggio alquanto discusso è tuttora oggetto di denunce per “tortura” a livello internazionale e la Human Rights Watch ha affermato che centinaia di attivisti, accademici e avvocati stanno ancora scontando lunghe condanne nelle carceri degli Emirati Arabi Uniti, spesso a seguito di processi iniqui con accuse vaghe e ampie. Chiaramente gli Emirati Arabi Uniti hanno respinto le accuse come false e infondate, ma il problema sussiste.
Ricordiamoci che gli Emirati Arabi hanno donato 50 milioni di euro all’Interpol nel 2017, un importo quasi equivalente ai contributi statutari dei 195 paesi membri dell’organizzazione, che ammontavano a 60 milioni di euro nel 2020. Nel 2018 hanno ospitato l’Assemblea Generale dell’Interpol e ugualmente hanno fatto nel 2020.
Probabilmente c’era da aspettarsi una nomina come questa.
Il tutto ci ricorda la nomina di un personaggio dal passato similare.
Stiamo parlando dell’attuale direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ed alla sua militanza in posizioni rilevanti nel “Tigray People’s Liberation Front” (TPLF). Quest’ultimo, nato come partito rivoluzionario comunista, salì al potere in Etiopia nel 1991 e condusse una campagna di guerriglia contro la dittatura di Mengistu.
Anche di Ghebreyesus e delle sue “mansioni” all’interno del partito si è detto molto, ma nulla è servito per evitare la sua nomina all’interno di questa importante organizzazione internazionale.
In sintesi, si tratta di notizie apparentemente non collegate, ma tutte sembrano portare ad una oscura organizzazione transnazionale.
Apparentemente sembra che le pedine vengano posizionate sulla scacchiera in modo sapiente e con un ordine preciso.
Che siano lobbies massoniche o gruppi terroristici, sembrano tutti rispondere ad ordini superiori, ordini che non lasciano molto spazio a speranze.
Tutto sembra così assurdo, diranno che è complottismo, ma purtroppo è quanto sta accadendo.