Esclusivo. Il vescovo Schneider: “dobbiamo difenderci dalle forme dittatoriali del neocomunismo”
Di Matteo Orlando
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IL COVID C’È, NON SI PUÒ NEGARE, MA SI USA QUESTA MALATTIA PER SCOPI CHIARAMENTE POLITICI
Nei giorni scorsi Sua Eccellenza Monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan), ha presentato a Verona, all’interno del monumento di Porta Palio, il suo ultimo libro dal titolo “Christus vincit” (Edizioni Fede & Cultura).
Moderati dall’avvocato Abbondio Dal Bon, oltre al vescovo sono intervenuti il professor Giovanni Zenone, direttore di Fede & Cultura, e l’onorevole Vito Comencini, componente della Commissione Affari Esterni della Camera dei Deputati.
“Christus vincit – Il trionfo di Cristo sulle tenebre del nostro tempo”, libro-intervista che la vaticanista statunitense Diane Montagna ha realizzato con una delle maggiori voci fuori dal coro nel dibattito religioso contemporaneo, una voce eminente del cattolicesimo contemporaneo e strenuo difensore della Dottrina e della Liturgia tradizionale, monsignor Schneider appunto, offre un incisivo e cristallino esame sulle controversie che infuriano nella Chiesa e sulle questioni più urgenti del nostro tempo, offrendo chiarezza e speranza ai cattolici sotto assedio.
Nelle 382 pagine del volume il vescovo kazako affronta temi come la diffusa confusione dottrinale, i limiti dell’autorità papale, i documenti del Vaticano II, la Fraternità San Pio X, le ideologie anticristiane e le minacce politiche, il Terzo Segreto di Fatima, il Rito Romano tradizionale, il Sinodo sull’Amazzonia e molti altri.
Come il suo patrono del quarto secolo, Sant’Atanasio il Grande, Monsignor Schneider dice cose che altri non dicono, facendo suo, senza paura, il consiglio di San Paolo contenuto in 2 Tm 4,2: “annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e importuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina”.
Le sue intuizioni sulle sfide che oggi il gregge di Cristo deve affrontare, sono una lettura essenziale per coloro che sono, o che vogliono essere, attenti ai segni dei tempi. Ricordando il Rapporto Ratzinger del 1985, Christus Vincit si candida ad essere un punto di riferimento culturale e religioso fondamentale per gli anni a venire.
Informazione Cattolica ha avuto modo di intervistare Sua Eccellenza Monsignor Schneider al termine della conferenza.
Eccellenza, lei sostiene che siamo entrati in una sorta di “era del covidismo” e parla di realtà che bisogna valutare bene. Cosa intende?
“Il Covid c’è, non si può negare, ma si usa questa malattia in una forma completamente sproporzionata, persino contro il buon senso. Si vede chiaramente che si usa tale malattia per scopi chiaramente politici, c’è un sistema divenuto politico e non tanto sanitario”.
Sui vaccini che ci può dire?
“I governi ci hanno persino tolto la proprietà del nostro proprio corpo, vogliono forzarci a fare il vaccino, e non solamente uno, continueranno a farci tanti vaccini, come piace al governo. Saremo schiavi del governo perdendo la proprietà sul nostro corpo. Questa è una espressione del neocomunismo. Dobbiamo unirci, tutte le persone di buon senso devono unirsi e difendere l’umanità da queste nuove forme dittatoriali del neocomunismo”.
Eccellenza, in questi giorni in Italia è ritornata in auge la tematica eutanasia, finita nuovamente sotto i riflettori dei media. Da vescovo della Chiesa cattolica cosa ci dice su tale pratica?
“L’eutanasia è una conseguenza logica dell’aborto. Quando si ammazza il più fragile, più indifeso e piccolo della società, un uomo non ancora nato, un nascituro, se si fa questo con legalità è una conseguenza logica che si arrivi alla richiesta di eutanasia su una persona fragile, malata, già nata. Questa è un’espressione esasperata della cultura realmente della morte che stiamo vivendo”.
Parliamo della cosiddetta ideologia gender. Lei si batte contro questa ideologia ed ha avuto anche il coraggio di definirla una evoluzione del neo comunismo. Ci spiega meglio?
“L’ideologia gender è una rivoluzione contro la realtà, contro la creazione che Dio ha fatto, quell’opera di Dio che ci ha fatto maschio e femmina. Questa è una rivolta, ripeto, contro l’opera così saggia di Dio: che l’uomo è creato in due sessi e questo è bello. Il gender, invece, è una rivolta per distruggere quella bella opera di Dio che è il matrimonio tra i due sessi. E poi, vedete che se qualcuno conosce bene il comunismo, gli scritti di Karl Marx e Friedrich Engels, loro hanno detto che l’ultimo ostacolo per una completa società comunista egualitaria è il matrimonio e la famiglia. Hanno scritto così, Engels almeno, per questo il genderismo è l’ultima tappa di un neo marxismo portato alle sue ultime conseguenze”.
Noi laici come possiamo contrastare tale deriva?
“Dobbiamo organizzarci tutti, anche le persone di buon senso, i politici, coloro che studiano. Dobbiamo studiare gli scritti di Marx e Engels, vedere queste cose, rivelare queste cose al pubblico, svegliarci e dire che siamo in una dittatura neo marxista che propaga il genderismo”.