Il supermarket dei figli: prodotti o piezz’ ‘e core?
UTERO IN AFFITTO, ESISTONO LISTINI PREZZI COMPRENSIVI DI SCONTI PER IL BLACK FRIDAY E RELATIVE “FIERE”. SI POSSONO VALUTARE I FORNITORI DI GAMETI E DI OVULI … BASTA PAGARE! E SE IL PRODOTTO NON SODDISFA ….
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Di Diego Torre
E ci siamo scandalizzati tutti! Ma come? Una coppia italiana va in Ucraina, ordina, riceve e riconosce una figlia ottenuta con la maternità surrogata… e poi ritorna in Italia abbandonando la bambina ad una baby sitter locale? La balia, passati i mesi non sa che fare, si rivolge al consolato italiano, il quale innesca a sua volta l’azione della magistratura italiana, con la quale ora i “genitori” dovranno fare i conti. La bimba, comunque cittadina italiana, è ora in affido ad una coppia di Novara.
Paura? La “madre” patisce la mancanza del legame biologico con la bambina e quindi ci ha ripensato? Invidia verso la donna che ha portato la bimba in grembo e da lì la ripulsa? Non si sa, ma la causa poco conta; conta più l’effetto: una bambina chiamata al mondo in modo artificiale e poi abbondonata al suo destino. Il naturale desiderio iniziale di avere un figlio, tramutatosi in “diritto” in questa civiltà del consumo, poiché in Italia ancora sopravvive qualche paletto di legge contrario a questa pratica innaturale, si è realizzato all’estero dove sono più “liberali” ed è più facile trovare persone bisognose, pronte ad affittare il proprio corpo. Poi il ripensamento. Ma chi è la madre della bimba? Chi l’ha commissionata o chi la adotterà? Quella che l’ha al momento in affido o la babysitter che l’ha accudita amorevolmente per più di un anno? La donna che ci ha messo l’utero o l’eventuale fornitrice degli ovuli?
Ma torniamo allo scandalo e relativa indignazione, scaturiti in tanti per la sorte della piccola; prima voluta e poi abbandonata. Pochi si sono accorti dell’altro scandalo, quello per il quale i figli possono essere commissionati, scelti nelle loro caratteristiche, procreati in provetta (con relativo scarto e distruzione degli embrioni in sovrappiù) e impiantati in un utero diverso da quello della donatrice degli ovociti, per essere consegnati a fine percorso alla coppia committente (che può essere anche omosessuale). Esistono listini prezzi comprensivi di sconti per il Black Friday e relative “fiere”. Si possono valutare i fornitori di gameti e di ovuli … basta pagare! E se il prodotto non soddisfa ….
Oggi scienza e tecnica permettono questo ed altro, ma tutto ciò che è fattibile non è detto che sia moralmente lecito; ovvero conforme all’ordine naturale. Il figlio è il frutto di un atto d’amore che mette in profonda comunione, anche corporea, un uomo ed una donna; per abbandonarlo ci vuole un alto grado di snaturatezza. Ma se il bambino è un prodotto da acquistare, sarà normale anche restituirlo se insoddisfatti o ripensarci. E’ già successo e succederà ancora, posto che tante legislazioni consentono ormai questa pratica disumana. E i suoi diritti? E i diritti della donna che lo porta in grembo per l’intera gravidanza per poi non vederlo mai più? C’è un prezzo in denaro che può pagare i “loro diritti”?
L’indignazione però è scattata soltanto per l’abbandono. Tutto il resto è supinamente accettato e diventa sempre più “normale”. Ma se è lecito prescindere dall’unione totale dei genitori, se si può usare indifferentemente un utero al posto di un altro, perché inorridire per un possibile abbandono?
Si verifica così quanto Plinio Correa de Oliveira (1908-1995) scriveva in Rivoluzione e Controrivoluzione circa le due velocità della rivoluzione anticristiana. La ripulsa verso l’eccesso (l’abbandono) fa passare per buona la sua premessa tecnica e morale (la fecondazione artificiale). Ed in questo, ancora una volta, i media del mainstream giocano un ruolo decisivo nel fare inghiottire alla masse obnubilate l’esca con tutto l’amo; ed il trasbordo ideologico è ancora una volta servito! Si spostano i paletti del lecito, si condanna l’eccesso e si legittimano come buone (anche col silenzio) le sue premesse. E’ un vecchio trucco del diavolo che trova ancora tanti operatori disponibili e tante folle di creduloni. Sperare che questa triste vicenda riapra la pubblica riflessione sul tema? Inutile; argomento già archiviato.