Possiamo parlare di un modernismo prima del modernismo?
MODERNISMO E “SPIRITO MODERNISTA”
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Di Aurelio Porfiri
Abbiamo visto in precedenza come il modernismo sia un movimento complesso, difficilmente riconducibile ad uno stesso autore. Proprio perché esso si presenta come l’insieme di diverse eresie, metterlo tutto sotto un cappello è difficile, anche se possiamo, come fece san Pio X, vederne un intento comune nell’accomodamento della Chiesa alla mentalità moderna, proprio quella mentalità che si presenta nelle sue premesse e nei suoi fini opposta alla visione Cristiana.
Ecco allora che possiamo guardare a dei filoni di pensiero, anche di autori che poi giudicheremmo in parte buoni, come preparazione di quel coacervo di idee che si concretizzerà in senso storico nella battaglia che contro di esse ingaggiò san Pio X, ma che in realtà non è certo finita lì, come lo stesso Pontefice aveva ben capito.
Alcuni autori distinguono fra modernismo e spirito modernista.
Se il primo lo possiamo collocare nel periodo di cui sopra, lo spirito modernista è defluito nelle vene della Chiesa per secoli e secoli. È stata una costante lotta fra bene e male, una battaglia che andrà avanti fino alla consumazione dei tempi. Lo spirito modernista ha informato vari autori, anche di statura intellettuale eccelsa e spesso con le migliori intenzioni: tutti coloro che hanno inteso prostrare la sana Tradizione ad una malsana idea di progresso.
Quindi non ci si dovrà sorprendere di trovare nomi che non ci si aspetterebbe, essi testimoniano che la battaglia fu spesso combattuta non solo in campo aperto, ma anche fronteggiando il fuoco amico. Eppure questa battaglia campale è veramente quella decisiva, quella in cui dovremo con coraggio prendere le armi ed avventurarci sul fronte, se riteniamo che non vogliamo solo difendere un insieme di pratiche e di usi, ma una profonda identità morale e spirituale.
Ed è proprio quello che ci appresteremo a fare con alcuni prossimi articoli che saranno pubblicati su inFormazione Cattolica.