Emergenza 2: la pandemia “climatica”. Pronta la caccia agli untori climatici

Emergenza 2: la pandemia “climatica”. Pronta la caccia agli untori climatici

STA ORA AI GOVERNI DECIDERE COME E CHI COLPIRE

Di Diego Torre

I media del mainstream hanno recentemente intensificato il bombardamento mediatico a favore della nuova emergenza, quella climatica, per la quale “non c’è più tempo” (già lo dicevano  quando ero ragazzo; e ne sono passati  di decenni).

I nuovi  nemici sono gli idrocarburi e Greta è la novella Giovanna d’Arco. La vulgata ecologista  attacca l’occidente ricco che fa scempio del pianeta, ma dimentica volentieri che la Cina produce quasi un terzo di gas serra del mondo, il doppio degli Stati Uniti. Il gigante giallo non intende dismettere le sue centrali termoelettriche , ne programma di nuove e di pari passo procede con quelle ad energia atomica. Il suo fabbisogno energetico è immenso ed esso  non intende certamente  rinunciare al suo obiettivo di diventare la prima potenza industriale del mondo. Nel contempo è già il primo produttore di macchine e batterie elettriche, che, sempre secondo la vulgata ecologista, non inquinano. Non è vero, ma questo argomento esula dal presente articolo.

Non ci scherza neanche l’India, il cui Premier  Modi ha dichiarato al Cop26 di Glasgow:  “L’India raggiungerà l’obiettivo delle emissioni zero nel 2070”; c’è tempo!

Ma c’è già chi provvederà a fare da occhiuto censore  perché il Nuovo Ordine Mondiale sia “verde” e decontaminato. Lo farà anche con Cina ed India? Dubitiamo.

Vi ricordate di Al Gore? E stato  Vice Presidente Usa con Clinton ed è oggi un imprenditore con interessi in Apple e Google; ma soprattutto è un attivista ambientale.  Durante una intervista con la emittente americana MSNBC, il 4 novembre ha parlato  di una nuova tecnologia  creata dalla coalizione Climate TRACE che monitorerà le  emissioni di gas serra sull’intero pianeta, tracciando le “identità” dei “responsabili” delle emissioni di gas serra. “Otteniamo i dati da 300 satelliti esistenti, più di 11.000 sensori a terra, in aria e in mare, molteplici flussi di dati su internet e utilizzando l’intelligenza artificiale… ora possiamo determinare con precisione da dove vengono le emissioni di gas serra”. “L’anno prossimo lo avremo fino al livello di ogni singola centrale elettrica, raffineria, ogni grande nave, ogni aereo, ogni discarica e avremo le identità delle persone che sono responsabili di ognuno di quei flussi di emissioni di gas serra e se gli investitori o i governi, o gli attivisti della società civile vogliono ritenerli responsabili, avranno le informazioni su cui fondare la loro azione e ritenerli responsabili”.

Climate TRACE è un gruppo indipendente che monitora e pubblica le emissioni di “gas serra con dettagli e velocità senza precedenti”; così promette sul suo sito. Essa è nata nel 2019,  quando due dei membri fondatori hanno ricevuto una sovvenzione Google per utilizzare i satelliti nel monitoraggio delle emissioni. Oggi essa  annovera fra le sue file 11 organizzazioni no profit, aziende tecnologiche, università e l’ex vicepresidente Al Gore.

Lo strumento di controllo è pronto e disponibile per la caccia agli untori climatici. Sta ora ai governi decidere come e chi colpire.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments