Il modernismo è un’eresia?

Il modernismo è un’eresia?

L’IDEA CHE, PARADOSSALMENTE, IL MODERNISMO NON È MODERNO, È VERAMENTE CORRETTA…

Di Aurelio Porfiri

Sembrerà strano che ci si possa porre la domanda se il modernismo, il tentativo di accomodare la dottrina alla mentalità moderna, senza considerare quanto in questa mentalità vi è di antitetico alla dottrina stessa, possa essere considerato un’eresia.

Se guardiamo alla storia delle eresie, ci rendiamo conto quanto molte di esse siano una preparazione al modernismo. Già nel primo secolo dell’era Cristiana possiamo osservare gli ebioniti all’opera, che credevano a Gesù non come figlio di Dio ma come figlio di Giuseppe e Maria, e che al massimo sarebbe stato adottato dal Padre (adozionismo). Questo rifiuto del carattere divino di Gesù sarà presente in alcuni filoni del modernismo e prenderà varie forme, grazie all’uso mirato del metodo storico-critico per l’esegesi biblica.

Quindi, ritornando alla domanda da cui siamo partiti, dobbiamo avere la consapevolezza che il modernismo non fu di per sé un’eresia singola, ma un coacervo di tante eresie, fu la manifestazione di un “focolaio ereticale” che non solo non si è spento, ma ha viaggiato sotto traccia per arrivare fino a noi.

In un lavoro del 1908, il padre Norbert Jones così poteva osservare: “Il modernismo, visto dai suoi fondamenti non filosofici, non è né moderno né cattolico, ma è l’opposto di entrambi. Come può essere definito moderno quando è più simile a uno struzzo adornato con piume di pavone e fa sì che le persone credulone lo prendano per un pavone? La filosofia di Kant è piuttosto antica, quasi due secoli, e ha preso in prestito il suo sistema da Celso e Porfirio, molto tempo fa confutato dai dotti filosofi della Chiesa cattolica. Prendere il sistema di Immanuel Kant e nasconderlo sotto la nuova verbosità modernista, può passare come originale e intelligente a menti superficiali, ma per qualsiasi neofita in filosofia non è né originale né in alcun modo un risultato brillante. Non è tutto oro quello che luccica. È scambiato sotto un’etichetta molto falsa. L’etichetta è eccellente; nessuno potrebbe essere migliore del cattolicesimo. Il modernismo, tuttavia, non ha più diritto al termine cristiano di quanto non ne abbia il maomettanesimo o l’ebraismo. Assomiglia a un pezzo d’argento tedesco con un marchio di garanzia spurio, o, meglio ancora, è come un certo numero di chierici anticonformisti che scrivono D.D. dopo i loro nomi fino a quando non si scopre di non avere diritto al titolo, avendolo ottenuto all’Università ‘Bates’” (Norbert Jones, Old Truths, Not Modernist Errors Exposure of Modernism and Vindication of its Condemnation by the Pope in Understanding Modernism, mia traduzione).

Questa idea che, paradossalmente, il modernismo non è moderno, è veramente corretta. E pure se Kant sarà un momento importante dello stesso, come vedremo, non bisogna fermarsi certo a lui per capirlo.

Allora, riprende vigore la famosa definizione di san Pio X, che nella Pascendi (1907) così diceva: “Ora, se quasi di un solo sguardo abbracciamo l’intero sistema, niuno si stupirà ove Noi lo definiamo, affermando esser esso la sintesi di tutte le eresie. Certo, se taluno si fosse proposto di concentrare quasi il succo ed il sangue di quanti errori circa la fede furono sinora asseriti, non avrebbe mai potuto riuscire a far meglio di quel che han fatto i modernisti. Questi anzi tanto più oltre si spinsero che, come già osservammo, non pure il cattolicesimo ma ogni qualsiasi religione hanno distrutta. Così si spiegano i plausi dei razionalisti: perciò coloro, che fra i razionalisti parlano più franco ed aperto, si rallegrano di non avere alleati più efficaci dei modernisti”.

Ecco, la sintesi di tutte le eresie, fa ben capire la portata della sfida che il modernismo porta alla Chiesa cattolica. Quindi questo ci fa ben capire perché è utile studiare questo fenomeno in una prospettiva storica, prima che esso si facesse evidente alla fine del diciannovesimo secolo. Non comincerò proprio dall’inizio ma mi rifarò a pensatori che, volenti o nolenti, dallo stesso modernismo sono stati usati per ricavarne nutrimento vitale.

 

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