Le contraddizioni e i drammi dell’intero Medio Oriente sotto gli occhi del Papa

Le contraddizioni e i drammi dell’intero Medio Oriente sotto gli occhi del Papa

IL PATRIARCA LATINO DI GERUSALEMME SCRIVE UNA LETTERA A FEDELI, SACERDOTI, RELIGIOSI E RELIGIOSE PER PREPARARLI ALLA VISITA DI FRANCESCO

Di Mons. Pierbattista Pizzaballa*

Ai sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli di Cipro e a tutta la Diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme

Fratelli e sorelle carissimi, Il Signore vi dia pace!

Se ne parlava da tempo, era sulla bocca e nei discorsi di molti da settimane, ma ora è ufficiale: il Santo Padre, Papa Francesco, sarà a Cipro nei giorni 2-4 dicembre. È la seconda volta che un Papa si reca a Cipro, dopo la storica visita di Papa Benedetto XVI nel 2010, ed è la seconda volta che Papa Francesco visita la nostra diocesi, dopo il suo viaggio in Terra Santa nel 2014.

Questa visita ha come motto di accompagnamento: «Esortandoci a vicenda nella fede». Il motto si richiama al nome dell’apostolo Barnaba, «figlio dell’esortazione» (At 4,36), e suggerisce l’importanza del conforto e dell’incoraggiamento reciproco, dimensioni essenziali per il dialogo, l’incontro e l’accoglienza, che sono i caratteri salienti della vita e della storia dell’isola, nonché dell’attuale cammino sinodale.

Siamo lieti e onorati di questa visita, che vuole essere ad un tempo pellegrinaggio e incontro. Pellegrinaggio sulle orme dell’apostolo Barnaba, apostolo delle genti insieme a Paolo, padre della Chiesa di Cipro. Incontro con la realtà del Medio Oriente che fa confluire nel Mediterraneo e anche a Cipro il dramma di famiglie in fuga da guerre, povertà, lotte di potere e settarismi religiosi.

Cipro, nel suo piccolo, da un lato contiene in sé la ricchezza, lo splendore ma anche le contraddizioni e i drammi dell’intero Medio Oriente. Dall’altro lato è una finestra verso il mondo occidentale, con il quale ha sempre mantenuto relazioni vive. È un ponte nel quale confluiscono e si mischiano le culture orientali e occidentali, e che porta in sé la bellezza e le ferite che la storia ci ha consegnato. Una storia che, dal tempo degli apostoli fino ad oggi, ha donato alla Chiesa testimonianze di fedeltà al Vangelo nonostante le avversità. Già all’inizio della predicazione apostolica, ad esempio, c’erano cittadini ciprioti nel piccolo gruppo che ebbe il coraggio di predicare Gesù Cristo nella vasta metropoli di Antiochia (At. 11,20).

La vita dell’isola è segnata dal passaggio della Croce. La tradizione cipriota vuole che il più antico monastero dell’isola sia lo Stavrovouni, fondato da Sant’Elena con la donazione di una reliquia del lignum Crucis. Ancora oggi troviamo la Croce nella piccola isola di Cipro così come, in maniera forse più intensa e dolorosa, la troviamo nel resto del Medio Oriente: la divisione politica e territoriale, che diventa anche divisione religiosa; il dramma di migrazioni dolorose; la crisi economica e sociale. La terra di Cipro porta l’impronta della Croce, ma soprattutto le orme luminose della risurrezione di un amico di Gesù, Lazzaro, che la tradizione ricorda come primo vescovo dell’isola. Anche oggi troviamo partecipazione e decisione, fede intensa e appassionata, desiderio di incontro e rifiuto alla rassegnazione.

Le relazioni ecumeniche con la Chiesa Ortodossa di Cipro sono eccellenti, con collaborazioni in diversi ambiti, incluso l’uso di chiese ortodosse per il culto cattolico, difficilmente riscontrabili altrove. Le nostre piccole chiese, inoltre, non riescono a contenere la partecipazione dei tanti migranti e lavoratori stranieri che arricchiscono la comunità cattolica locale e rendono vivace e appassionata la vita ecclesiale, in tutte le parti dell’isola. Vita ecclesiale che non si limita alla celebrazione dei Sacramenti, ma che si impegna anche nella carità, nell’accoglienza dei profughi – la cui presenza è proporzionalmente superiore a qualsiasi altro Paese europeo – e che opera in molte altre attività di sostegno e accoglienza e, con le sue scuole, è attiva nell’educazione di molti giovani del Paese. Nella mia recente visita pastorale ho avuto l’occasione di incontrare e sperimentare ancora una volta l’impegno serio e costante nelle diverse realtà parrocchiali ed ecclesiali.

Oltre alle visite protocollari e di Stato, il Papa incontrerà l’Arcivescovo Chrisostomos e la Chiesa Ortodossa con la quale, come abbiamo detto, le relazioni sono eccellenti; ascolterà i religiosi e i sacerdoti che operano sull’isola; celebrerà una Santa Messa per tutti i cattolici nello stadio e incontrerà realtà di migranti e profughi. Il Papa, insomma, desidera toccare con mano ancora una volta la realtà di questa parte di mondo, che sembra incapace di conoscere la pace e di trovare una soluzione ai suoi problemi. Incontrerà, però, anche tante persone che non si rassegnano, ma che costruiscono concretamente il Regno di Dio con il loro impegno per custodire e proteggere l’immagine di Dio nella vita della Chiesa e nel volto dei poveri.

Anche se so bene che tutti vorremmo in quei giorni essere presenti in questo suo pellegrinaggio, non credo che sarà possibile per tutti accompagnare fisicamente il Santo Padre. Ciascuno però può farlo con la preghiera, ed è per questo che, anche se il tempo di preparazione è breve, invito tutti voi e, con voi, tutta la Diocesi del Patriarcato Latino, ad unirsi in preghiera, perché questa visita porti frutto e doni il coraggio di leggere e rispondere con intelligenza ai segni dei tempi.

Il Comitato organizzativo ha già preparato una preghiera, che unisco alla presente, perché sia recitata nelle nostre parrocchie, nelle comunità religiose e nelle varie realtà ecclesiali della diocesi, così che tutti ci uniamo in preghiera corale per il Santo Padre e per il suo ministero alla Chiesa universale, per la nostra Chiesa che è in Cipro, per tutte le Chiese del Medio Oriente e per tutte le persone di ogni fede che vivono in mezzo a noi.

Sono certo che tutta la nostra comunità di Cipro, in tutte le sue diverse configurazioni, sarà unita nella preparazione e nella partecipazione di questo importante momento della nostra vita ecclesiale. Su tutti voi invoco la Benedizione di Dio Padre Onnipotente, per intercessione della Vergine Santissima e di San Barnaba.

* Patriarca di Gerusalemme dei Latini

Preghiera a San Barnaba in occasione della visita di Papa Francesco a Cipro

O santo Apostolo Barnaba, lodiamo Dio e Lo ringraziamo per averci dato te come Patrono e Protettore dell’isola di Cipro. Chiedi per noi a Dio che tutti, in quest’isola, dimorino sempre nella prosperità e nella concordia fraterna e che il messaggio del Vangelo, che tu hai predicato qui, porti frutti di armonia e di pacifica convivenza. Mentre aspettiamo con gioia e gratitudine la visita di Papa Francesco a Cipro, benediciamo Dio per averci chiamato ad essere cristiani, discepoli di Gesù Cristo. Glorioso San Barnaba, sei stato un fulgido esempio di incoraggiamento, zelo ed entusiasmo nella prima comunità cristiana. Possa la visita di Papa Francesco darci la forza di andare avanti con gioia ad amare e servire il Signore e a proclamare il nome di Cristo a tutti coloro che incontriamo, “consolandoci a vicenda nella fede”. O santo Apostolo Barnaba, unisciti a noi nel lodare Dio nostro Padre, per mezzo di Gesù Cristo, morto e risorto per darci nuova vita nello Spirito Santo. Prega con noi affinché Dio protegga le nostre parrocchie, rafforzi e benedica le nostre famiglie e ci difenda da tutte le avversità. San Barnaba, prega per noi!

 

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