E’ necessario convertirsi alla vera fede: il cattolicesimo
COMMENTO AL VANGELO DI GIOVEDÌ 4 NOVEMBRE 2021
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Di Don Ruggero Gorletti
Dal vangelo secondo san Luca 15,1-10
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
COMMENTO
Il brano riporta due delle tre cosiddette «parabole della misericordia» (la terza è quella del Figliol Prodigo), nelle quali si mostra la misericordia di Dio verso chi si è allontanato da Lui. Possiamo riflettere su un altro aspetto di queste parabole: «vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione». Questa frase ci fa capire che convertirsi è importante.
Quando una persona si converte alla vera fede, comincia a credere seriamente all’insegnamento del Signore, cerca, con tutte le difficoltà del caso, di vivere come piace a Lui, genera grande gioia in Paradiso. Questo perché convertirsi o non convertirsi non è la stessa cosa agli occhi di Dio. Credere il Lui o non credervi non è la stessa cosa.
Cercare (con l’aiuto del Signore) di vivere in grazia di Dio o accettare di vivere abitualmente nel peccato, agli occhi del Signore non è la stessa cosa. Se vivere seguendo l’insegnamento del Vangelo o non farlo fosse uguale agli occhi di Dio, non vi sarebbe tanta gioia per la conversione di un peccatore.