Un testo che non può mancare a chi è guidato da un sincero interesse per la liturgia

Un testo che non può mancare a chi è guidato da un sincero interesse per la liturgia

“COME CRISTO HA CELEBRATO LA PRIMA MESSA – OVVERO L’ULTIMA CENA DEL SIGNORE”: UN LIBRO PER RIFLETTERE

Di Paola Liberotti

Partiamo da un semplice presupposto: non è facile, oggettivamente, per il cattolico di oggi (specie se giovanissimo, oppure se è stato lontano dalla vita della Chiesa per diverso tempo), comprendere e “vivere fino in fondo” il reale, più autentico significato del Rito per eccellenza: la Santa Messa. Se poi, come chi scrive, si ha avuto la ventura di aver goduto soltanto di pochissimi anni di catechismo nell’infanzia, per (sventuratamente…!) allontanarsi e quindi, per grazia di Dio!, ritornare solo in età adulta a frequentare la vita parrocchiale, occorre ammettere che non è sempre così chiaro possedere un’autentica percezione e una chiara visione di cosa sia in effetti la celebrazione dei Sacri Misteri.

Troppa ignoranza e superficialità di fondo nella conoscenza delle Verità della nostra Fede, unite all’innegabile difficoltà di chi si trova oggi immerso in un mondo sempre più secolarizzato, se non esplicitamente e ferocemente critico nei confronti di chi crede, hanno fatto il resto. Tutto questo preambolo può ritenersi necessario, nel presentare un libro ponderoso e indubbiamente di impegnativa ma allo stesso tempo appassionante lettura, da titolo di per sé significativo e importante: “Come Cristo ha celebrato la Prima Messa – ovvero L’Ultima Cena del Signore”, del Rev. Fr. James L. Meagher (Edizioni Effedieffe, pagg. 464, euro 30).

E’ fondamentale che il lettore medio non si senta “intimorito” più di tanto nell’avvicinarsi a questo testo, che, nonostante l’indubbia mole e la corposità della materia trattata, è in grado di appassionare via via, pagina dopo pagina, chiunque sia guidato da un sincero interesse per la liturgia, nonché dal desiderio di poter capire sempre più a fondo, per quanto possibile, quali siano le “radici” e le origini della nostra Santa Messa.

L’Autore è un sacerdote americano vissuto a cavallo tra due secoli (1848-1920), nominato Dottore in Teologia da Papa Leone XIII. E’ stato un celebre autore di numerosi testi di liturgia e storia tradizionale, oggi per lo più sconosciuti al grande pubblico e riediti soltanto negli ultimi anni.

Una delle cose più affascinanti che il lettore moderno potrà scoprire fra queste pagine, superando magari l’iniziale e naturale “soggezione” legata alla lunghezza del testo, è la seguente: la Tradizione Cattolica, e quindi quella liturgica, risale addirittura agli albori dell’umanità, quindi a Adamo stesso.

Meagher dimostra, con una profondità teologica e dovizia di particolari sorprendente, frutto, tra l’altro ma non solo, della sua conoscenza approfondita dei testi ebraici tradizionali, in primo luogo del Talmud, che la Santa Messa Tradizionale riassume in se stessa l’intero culto del Vecchio Testamento, iniziato da prima del Diluvio da Adamo e Abele, e termini con l’Ultima Cena. Inoltre, afferma che anche i più minuti dettagli della nostra Santa Messa Cattolica tradizionale sono stati utilizzati da Nostro Signore Gesù Cristo nella Prima Messa, celebrata nel Cenacolo, e come effettivamente siano giunti ai nostri giorni con lo stesso significato simbolico delle origini.

Tutto il testo è letteralmente ricchissimo di aneddoti interessanti e talora curiosi, che tutti noi Cattolici faremmo bene a conoscere e approfondire, per poter vivere sempre più pienamente i Misteri inesauribili della nostra Fede.

Ma ora non aggiungiamo altro, per non sciupare la legittima sorpresa e il gusto della scoperta storico-liturgica dedicata al lettore più desideroso di informarsi, leggendo anche libri come questo: non semplicissimo da reperire, ma certamente unico nel suo genere.

Per concludere con le parole dello stesso Autore: “Noi non riteniamo che ogni affermazione sia assolutamente esatta, ma è quanto di più preciso si può ricostruire sulla Prima Messa della storia”, nella speranza che “i nostri umili sforzi sapranno disegnare nei cuori sinceri un più profondo amore per il loro Salvatore, conoscendo come Egli ha istituito il grande sacrificio cristiano”.

*Legio Mariae – Roma

 

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