Società sempre più schiavizzata: il monito dei Vescovi Viganò e Schneider
SULLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI DI TRIESTE INTERVIENE ANCHE L’ARCIVESCOVO (EX NUNZIO APOSTOLICO NEGLI STATI UNITI) CARLO MARIA VIGANÒ
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Di Emanuela Maccarrone
I portuali di Trieste sono “stati allontanati dagli accessi del porto con gli idranti, i gas lacrimogeni e i manganelli. Mezzi con cui si disperdono criminali violenti, non famiglie pacifiche e onesti lavoratori che vedono in pericolo il proprio stipendio e la propria libertà. Siete stati caricati da poliziotti e carabinieri che per primi stanno sperimentando l’assurdità del green pass, visto che alcuni di loro ne sono sprovvisti”.
È intervenuto così sui fatti di Trieste monsignor Carlo Maria Viganò, dichiarandosi sconcertato da quanto è accaduto ai lavoratori del porto.
Il prelato ha riflettuto su di una politica che ha dimenticato la sua vera funzione, ossia quella di essere a servizio del bene comune dei propri cittadini e dello Stato, per asservire una tirannia che comanda i governi, la finanza, la sanità, i media, le grandi aziende, le forze dell’ordine, la magistratura.
“A loro (la classe politica) non interessa violare la legge. Non interessa infrangere impunemente la Costituzione, e men che meno la legge di Dio. Non temono nessuno, se non i loro padroni”.
In questo contesto il monsignore ha incluso anche le Gerarchie della Chiesa e dopo aver ribadito le incoerenze legate alla pandemie, dal vaccino in fase sperimentale al contagio che non esclude i vaccinati fino agli eventi avversi etichettati come malori improvvisi, il porporato ha riflettuto sulla violazione dei diritti in corso e sull’imposizione di nuove forme di controllo, attraverso i quali ridurre i cittadini a degli schiavi privi delle libertà e di ogni forma di tutela.
L’arcivescovo ha espresso la sua vicinanza ai lavoratori di Trieste e li ha esortati a “non cedere alla violenza, ma parimenti a non lasciarvi intimidire da governanti nominati dalle banche e dalle case farmaceutiche, perché il loro potere dura finché c’è chi si lascia impaurire (…). Se ciascuno di voi, con fermezza e in modo pacifico, saprà resistere a questa intollerabile sopraffazione, questa grottesca farsa crollerà”.
A questo punto, il monsignore ha ricordato coloro che hanno combattuto per l’Italia, per difenderne la sovranità, l’indipendenza, la religione, l’identità e le famiglie, citando mons. Antonio Santin che proprio a Trieste ‘tenne testa’ ai fascisti, ai nazisti e ai comunisti.
Il prelato ha concluso il suo intervento con queste parole di incoraggiamento: “la vostra arma, un’arma terribile e potentissima, deve essere il Santo Rosario. Chiediamo insieme Maria Madre e Regina di Monte Grisa e alla Madonna della Salute venerata a Santa Maria Maggiore, di soccorrere la nostra Italia, di proteggerla, di liberarla”.
Ha riflettuto su questo particolare e difficile momento storico anche il vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana (Kazakistan) Athanasius Schneider. Anche secondo monsignor Schneider, la situazione pandemica ha assunto dimensioni sproporzionate rispetto alla minaccia del virus, tale da sembrare finalizzata alla creazione di una “società di controllo totale” .
“Perché stanno facendo questo? Non è solo per la salute delle persone, ma deve esserci un altro scopo, una sorta di scopo politico per creare nuove strutture e sistemi di vita sociale, probabilmente di maggior controllo su ognuno di noi, quindi una società di controllo totale” e in una società simile “si è molto vicini ad una società di schiavi, dove c’è un piccolo gruppo di élite che controlla il resto”.
Il vescovo kazako ha ribadito il diritto di ogni cittadino alla riservatezza dei propri dati personali, una conquista minacciata dal sistema totalitario che si sta imponendo: “gli schiavi non hanno privacy. E questo è contro la dignità della persona umana [e] la dignità degli esseri umani creati da Dio”.
Il prelato ha anche denunciato i mali “dell’industria fetale” che attraverso l’aborto è la causa dell’uccisione di molti bambini innocenti e “dell’abuso delle loro parti del corpo e delle loro cellule da parte della ricerca medica e dell’industria che ora si sta espandendo”.