Tutto può essere perdonato ma non la bestemmia contro lo Spirito Santo
SIAMO CHIAMATI A TESTIMONIARE LA VERITÀ DAVANTI AGLI UOMINI
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Quando fu chiamato, Abramo era molto vecchio e non aveva figli. “Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara“ (Rom 4,19). Egli credette che Dio poteva fare l’impossibile e la sua fede piacque a Dio, che gli promise una terra, una discendenza e una benedizione che si sarebbe diffusa su tutta la terra. Tutto questo non venne dalla Legge, che sarà data a Mosè più tardi. La Legge rivela il peccato, ma non dà giustificazione.
“Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi” (v.16). Veri figli di Abramo, più che i circoncisi sono quelli che hanno una fede simile alla sua. “Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza” (v.18).
Siamo chiamati a testimoniare la verità davanti agli uomini. Chi riconoscerà Gesù, da lui sarà riconosciuto; chi lo rinnegherà, da lui sarà sconfessato davanti a Dio. Tutto può essere perdonato, ma non la bestemmia contro lo Spirito Santo, che consiste nel negare la verità conosciuta. Lo Spirito assiste i veri discepoli e mette loro in bocca la parola giusta davanti ai giudici umani.