Il vescovo di Taranto: “Il clima di incertezza sfianca anche la speranza più ostinata”

Il vescovo di Taranto: “Il clima di incertezza sfianca anche la speranza più ostinata”

MONSIGNOR FILIPPO SANTORO, ARCIVESCOVO DI TARANTO: “VI PARLO DA UN TERRITORIO RAPPRESENTATIVO DEI GUASTI ITALIANI E CHE CONOSCE BENE LA FRUSTRAZIONE PER LE PROMESSE MANCATE, LA DISILLUSIONE»

A cura di Angelica La Rosa

«Sentiamo molto parlare di “transizione ecologica”, abbiamo un ministero dedicato, ma io vi parlo da un territorio rappresentativo dei guasti italiani e che conosce bene la frustrazione per le promesse mancate, la disillusione», lo scrive monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, nell’editoriale del settimanale Credere in edicola, un numero speciale dedicato alla 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si svolge a Taranto da 21 al 24 ottobre. «Il clima di incertezza», avverte ancora monsignor Santoro, «sfianca anche la speranza più ostinata e ora abbiamo un’ultima opportunità con i fondi del Next Generation Ue e del Recovery Plan: restiamo insieme, uniti, facciamo fronte comune perché il nostro territorio possa finalmente risollevarsi».

La Settimana sociale, evento promosso dalla Cei, s’intitola Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso e si propone di guidare un «cambiamento di epoca» sui temi dell’ecologia integrale, con un particolare occhio di riguardo alle buone pratiche già in atto nel Paese e che si possono sostenere e diffondere.

Per questo, nel numero speciale, il settimanale Credere ha percorso la penisola alla ricerca di alcune esperienze maturate nel mondo cattolico che coniugano transizione ecologica e giustizia sociale, rispetto per il creato e lavoro. Emblematica è la storia di copertina che racconta l’attività della cooperativa Ipad Mediterranean di Tiggiano (Lecce), una realtà agricola nata dalla fede della comunità cristiana, che crea lavoro sia per i giovani del posto che per le persone immigrate. Qui nessuno è uno «scarto», spiegano i promotori, tra i quali il vescovo di Ugento, Vito Angiuli, e la biodiversità e la convivialità delle differenze sono una ricchezza.

A Lucca, invece, «il riuso è solidale»: nei laboratori di Daccapo, promossa dalla Caritas con altre associazioni e gli Enti locali, gli oggetti vecchi che la gente butta via riprendono vita e diventano una risorsa per chi ha bisogno, ma anche un’occasione di reinserimento e occupazione per tante persone.

Sul fronte della transizione ecologica, il Consorzio Fratello Sole di Milano dà energia a chi aiuta i più deboli. L’organizzazione, infatti, aiuta le realtà del non profit e istituzioni religiose a risparmiare sui consumi energetici per reinvestire in opere sociali. Il loro motto è: «Far bene all’ambiente, far bene alle persone».

Parlando di Taranto e di ambiente, naturalmente, non è possibile ignorare la situazione delle acciaierie ex Ilva e il loro impatto sulla vita della gente. Su Credere parla quindi padre Nicola Preziuso che guida la parrocchia del rione Tamburi, da cui la gente scappa a causa dell’acciaieria: «Coniugare salute e lavoro si può», dice il religioso.

Infine, il settimanale della Periodici San Paolo racconta due storie di protagonismo giovanile: Pietro Rufolo, giovane commercialista napoletano, è tra i firmatari del “manifesto” che alla Settimana sociale propone un patto tra le generazioni per cambiare i modelli di business e sostenere la transizione ecologica. Invece Alessandra Luna-Navarro, ingegnera e ricercatrice al Politecnico di Delft, è l’ideatrice di un progetto pilota per migliorare la qualità di vita nelle aree urbane.

 

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