Il “caso” delle campane della chiesa del Cristo Risorto

Il “caso” delle campane della chiesa del Cristo Risorto

A OSPEDALETTI, NELLA PROVINCIA DI IMPERIA. UNA DONNA INSOFFERENTE AL SUONO DELLE CAMPANE SI È MESSA AD INVEIRE CONTRO IL PARROCO, BESTEMMIANDO E SOLLEVANDO IL POLVERONE CHE HA INTERESSATO DAPPRIMA I GIORNALI LOCALI FINO AL PUNTO DI “SCOMODARE” IL NOTO GIORNALE SATIRICO STRISCIA LA NOTIZIA…

Di Maria Bigazzi

 

Che la Chiesa e i suoi sacerdoti siano oggetto di continue critiche e accuse, è ormai diventata cosa quotidiana.

Sono tante le false invettive che vengono scagliate solo con il pretesto di infangare la Chiesa.

Per questo è giusto e doveroso schierarsi a sostegno di tutti quei sacerdoti fedeli e zelanti che vengono attaccati ingiustamente, creando scandalo e sofferenza. La verità, infatti, è più forte delle cattiverie gratuite e delle false accuse.

Un altro di questi attacchi si è verificato a Ospedaletti, nella provincia di Imperia. Una donna insofferente al suono delle campane della chiesa parrocchiale del Cristo Risorto, si è messa ad inveire contro il parroco, bestemmiando e sollevando il polverone che ha interessato dapprima i giornali locali fino al punto di “scomodare” il noto giornale satirico Striscia la Notizia.

Con un servizio del cosiddetto “Capitan Ventosa” il caso è stato presentato ai telespettatori solo dalle voci di chi si è schierato contro il “fastidiosissimo” suono delle campane. Insulti e parolacce nascosti dai soliti suoni di interruzione, hanno fatto ben capire il fine della vicenda.

Tutto ha avuto inizio tempo fa, da quando il suono delle campane (che suonano prima delle funzioni e all’Angelus alle 12 e alle 20, neanche al mattino), ha cominciato ad attirare gli insulti e le bestemmie in particolare di una donna. Tale vicenda ha toccato tutta la comunità parrocchiale che ha denunciato il fatto al parroco, don Michele Rosa da Silva, il quale, dopo aver sopportato per qualche tempo il vergognoso teatrino, si è premurato di ribadire il significato del suono delle campane e le leggi che lo regolano all’interno di un articolo sul bollettino parrocchiale.

Elencando tutti gli orari e addirittura i secondi in cui suonano le campane, don Michele da buon pastore ha richiamato l’attenzione sul significato di tale suono, riprendendo e condannando l’atto gravissimo delle continue bestemmie contro Dio e la Vergine Maria e degli accidenti rivolti nei confronti suoi e dei parrocchiani.

Il significato delle campane è molto importante: durante il giorno invitano alla preghiera o chiamano i fedeli a partecipare alle funzioni liturgiche, e come insegna la Chiesa, “La voce delle campane esprime dunque in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore”.

Certamente a chi non si identifica all’interno della comunità dei fedeli poco importa il significato profondo di un simbolo così importante; dunque, è bene prendere in considerazione anche la parte giuridica della vicenda.

Non si può parlare in modo superficiale di superamento dei limiti della normale tollerabilità, in quanto il suono delle campane non viene emesso senza un determinato scopo che non è certo quello di disturbare la quiete pubblica.

Si tratta infatti di adempiere alle facoltà per cui tale suono è consentito dalla legge e poi regolato dalle singole diocesi mediante i vari decreti diocesani.

Come nelle altre diocesi italiane, anche la diocesi di Ventimiglia Sanremo in cui rientra la parrocchia di Ospedaletti, regola e indica attraverso un decreto del vescovo emanato il 1° ottobre 2014, le disposizioni e i fini per cui è consentito il suono delle campane, ovvero;

per indicare le celebrazioni liturgiche e le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare; essere segno, in particolari circostanze, che accompagna le suddette celebrazioni; scandire i momenti più importanti della vita della comunità cristiana (feste, lutti, ecc.); richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria.

Altri utilizzi potranno essere richiesti e consentiti, in via eccezionale, da parte dell’Ordinario del luogo.

Inoltre, tale suono è regolato da orari precisi, 7 – 21 nei giorni feriali e 7.30 – 21 nei giorni festivi, fatta eccezione nel caso vi sia una celebrazione Eucaristica al mattino prima di tale orario, per la Notte di Natale e per quella di Pasqua.

Il decreto stabilisce inoltre il numero di minuti da non superare, limite assolutamente rispettato dalla parrocchia del Cristo Risorto di Ospedaletti, dove le campane nell’intero arco della giornata suonano in totale, e sottolineiamo in totale, 2 minuti e 8 secondi nei giorni feriali, e 2 minuti e 1 secondo nei giorni festivi.

Va poi ricordato che, secondo la sentenza della Cassazione, la numero 2316 del 1998, il suono delle campane non costituisce reato se utilizzate nell’ambito delle funzioni religiose nella facoltà della Chiesa Cattolica, riconosciuta dalla Repubblica Italiana all’articolo 2 del Concordato tra Stato e Chiesa, di svolgere la sua missione con la “ libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica” (Concordato Stato e Chiesa), in quanto “esplicazione della libertà di esercizio del culto cattolico tutelata dall’art. 2 dell’Accordo di revisione del Concordato” che è “di competenza dell’autorità ecclesiastica (e non di altre autorità, compresi i comuni), infatti “lo Stato ha riconosciuto all’Autorità ecclesiastica il potere di regolamentare l’uso delle campane” (Sentenza n. 2316/1998 ).

Insomma, non è dato sapere il perché tale suono infastidisca così tanto, quando vi sono molti altri veri rumori, quali musica alta nelle case, nei locali o sulle spiagge, urli e schiamazzi anche notturni, suoni inopportuni a qualunque ora del giorno e della notte…

Le campane da secoli hanno accompagnato e regolato la vita delle persone, anche allora si lavorava e ci si alzava presto, anche allora si abitava vicino alle chiese e i vetri non erano certo spessi come oggi.

Il vero problema, come ha evidenziato don Michele, non sono le campane che disturbano, ma il fatto che non c’è più il senso della sopportazione della Fede e questo comporta un progressivo decadimento e impoverimento dell’intera società.

 

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Carissima redazione, mi imbatto in questo articolo perché ho un familiare che ha problemi con il suono delle campane. Sappiate che il comportamento della signora che qui descrivete potrebbe essere dovuto ad un disturbo molto poco noto finora ma molto più comune di quanto si sappia (pare ne soffra tra il 7 e il 20% della popolazione!): la misofonia. Le persone affette da tale disturbo reagiscono in modo esagerato a suoni specifici, anche se magari innocui, in quanto tali suoni scatenano delle reazioni in alcune zone specifiche del loro cervello, simili a quelle che si attivano a seguito di traumi. L’esposizione ripetuta al suono invece di diminuire queste reazioni (“ci si abitua”, lo pensavo anche io all’inizio) , le aumenta. Quindi non ne farei questione di disaffezione alla religione, che anzi potrebbe emergere come una conseguenza della sofferenza legata alla malattia, non come una causa della disaffezione stessa. Un saluto