Arriva la domanda nazista: non vaccinato ma quanto mi costi?
(Nella foto: “Questo paziente affetto da malattia ereditaria costa alla comunità 60 mila marchi per tutta la vita. Compagno, quel denaro è anche TUO!”, Manifesto di Popolo Nuovo, il mensile dell’Ufficio per le politiche razziali del Partito Nazionalsocialista)
IL “CORRIERE DELLA SERA” HA PROPOSTO DI CALCOLARE I COSTI DI UN NON VACCINATO PER LA SANITÀ PUBBLICA. DETTA COSÌ SEMBRA UNA “BOUTADE”, MA È UN RAGIONAMENTO CHE NON È NUOVO E RIAPPARE CICLICAMENTE. INOLTRE, IN PASSATO HA GIÀ AVUTO CONSEGUENZE DEVASTANTI…
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Di Gianmaria Spagnoletti
Lo scorso 10 ottobre “Corriere della Sera” ha pubblicato, rilanciandolo poi sul proprio profilo Twitter, un articolo con la dicitura “I malati ricoverati no vax sono costati al Servizio Sanitario Nazionale 64 milioni di Euro in un mese”. In breve, si tratta di uno studio effettuato dall’Alta Scuola di Economia e Management (ALTEMS) dell’Università Cattolica (!), che ha calcolato il costo di 5798 persone non immunizzate finite in area medica e 691 andate in terapia intensiva (in totale 6489). La spesa totale è stata di 1680 euro al giorno. “Un costo a carico del Servizio Sanitario Nazionale, e quindi alle Regioni, che poi usano le tasse pagate dai contribuenti”. Così il Corriere.
I costi delle ospedalizzazioni in genere, dei pronti soccorsi e delle terapie intensive coprono gli interventi di emergenza ma anche le cure offerte a persone che mettono in atto comportamenti autodistruttivi come alcolizzati, tossicodipendenti e tentati suicidi. Giustamente, però, a nessuno viene in mente di fare uno studio per conteggiare quali siano i costi per il SSN relativi a queste categorie di persone. Come mai allora ci si scomoda a fare un bell’articolo su uno dei maggiori quotidiani nazionali per mettere in evidenza queste spese?
Lasciando stare l’odiosa etichetta di “no vax”, di cui ho già scritto qui, la netta impressione è che partendo da una constatazione apparentemente ovvia (i costi dei ricoveri dei malati di Covid) si intenda colpevolizzare i non vaccinati per aizzare contro di loro l’odio sociale che abbiamo già visto contro i “runner” durante il lockdown.
Ma attenzione: nulla accade mai come il classico “fulmine a ciel sereno”. C’è sempre qualche precedente che dovrebbe destare allarme, ma che di solito è avvertito solo dai più svegli.
Quattro anni fa, per la precisione nel marzo del 2017, quando virus, distanziamento, mascherine e vaccini erano ancora al di là dal venire, “La Repubblica” uscì con un titolo che annunciava: “In Italia ci sono 43 milioni di malati cronici: un peso per il Servizio Sanitario Nazionale”. Insomma, un titolo veramente terribile, che riduceva i poveri malati a una zavorra di cui sbarazzarsi. In effetti, qualcuno se ne accorse anche nella redazione del giornale, e seguì una imbarazzata retromarcia col taglio della seconda parte del titolo. Ma ormai il danno era fatto, perché rimase lo screenshot. Ed eccolo qui sotto.
Il fatto che ci si permetta di scrivere certe cose sui giornali, a mio parere, è indicativo di una mentalità che avanza, calata dai media e assimilata dal pubblico senza colpo ferire (di solito). Ma siccome si dice che il primo passo per risolvere un problema sia ammettere di averlo, allora ammettiamo che in Italia si sta facendo strada una mentalità che considera alcune vite (ad es. quelle dei malati cronici) meno importanti, ed altre più di valore.
Non è un dejà-vu? Eppure, lo stesso tipo di propaganda fu usato negli anni 30 dalla Germania nazista per spingere l’opinione pubblica ad accettare la soppressione delle vite ritenute indegne di essere vissute. “Se un malato di mente costa tot marchi al giorno, quanti soldi si possono risparmiare eliminandone mille?” Questo era il tono dei problemi di matematica proposti persino ai bambini delle scuole elementari. (Ne accennò persino Roberto Benigni nel suo film “La vita è bella” e il tema fu ripreso a più ampio raggio da Marco Paolini con “Ausmerzen”).
“Un malato ereditario costa allo Stato 5.50 Marchi al giorno
/ Con 5.50 marchi una famiglia sana vive un giorno”
Risultato: più di 100 mila malati di mente e handicappati vennero eliminati in segreto da istituzioni che si presentavano “di facciata” come luoghi di cura, ma dove in realtà si uccideva mediante camera a gas o iniezione letale (“Azione T4”). Alla fine, la Germania fu sconfitta e ridotta a un cumulo di macerie. Si credeva che questa ideologia di morte, l’efficientismo che tende a monetizzare una persona per calcolare quanto “rende”, fosse limitata al Terzo Reich. Ma a ben vedere, era una mentalità diffusa anche in Paesi come la Danimarca e la Svezia, “da sempre” socialdemocratica, e gli Stati Uniti. Entrambi i Paesi, ai primi del ‘900 (incredibilmente, la Danimarca fino agli anni ’60 e la Svezia fino al 1975) obbligarono migliaia di malati di mente a subire la sterilizzazione, ritenendo che in caso contrario avrebbero generato altri malati di mente.
La “cultura dello scarto”, così la chiamò Giovanni Paolo II, non è mai morta. Anzi, oggi avanza a grandi passi apertamente, dalle pagine dei giornali. Inutile nascondersi dietro un dito affermando che tra ieri e oggi “non è la stessa cosa”. Basta non essere “ciechi” per accorgersi che le modalità operative sono le stesse come anche il meccanismo di persuasione “a piccoli passi” usato per fare “accettare l’inaccettabile” alle masse (basta guardare le illustrazioni in pagina). A questo punto, una domanda sorge spontanea: a cosa è servito celebrare ogni anno la Giornata della Memoria (comprendendo in essa anche le vittime dello sterminio delle “vite indegne”) se poi la memoria è inesistente? A onor del vero, devo rendere merito all’ANFFAS di aver organizzato una splendida mostra sull’”Azione T4”. Ma quanti altri si ricordano? Oggi ci tocca prendere coscienza che il passato non è passato, ma è tornato fra noi, perché affermava lo storico George Santayana, “chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”. Quindi è nostro compito cercare di “svegliare dal sonno” il maggior numero di persone, così da non confessare in futuro, con imbarazzo, di aver taciuto di fronte a un tale scempio della vita umana.
Fonti:
I No vax ricoverati per Covid sono costati 64 milioni di euro in un mese- Corriere.it
https://lanuovabq.it/it/stupri-sterilizzazioni-e-aborti-il-piano-danese
Ottimo articolo!
Tobia
ottimo articolo. ben documentato